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ARTEMISIA GENTILESCHI (1593 – ca. 1652/1653): LA PRIMA GRANDE PITTRICE A SALIRE ALLA RIBALTA

di Glenda Oddi Artemisia Gentileschi fu figlia del pittore Orazio Gentileschi, uno dei primi caravaggeschi (seguaci della maniera artistica del Caravaggio). Nacque a Roma nel 1593 e mostrò precocemente nella bottega paterna una particolare inclinazione per la pittura Artemisia Gentileschi fu figlia del pittore Orazio Gentileschi, uno dei primi caravaggeschi (seguaci della maniera artistica del Caravaggio). Nacque a Roma nel 1593 e mostrò precocemente nella bottega paterna una particolare inclinazione per la pittura. Venne da questi affidata, ancora bambina, alle cure di un suo amico pittore (Agostino Tassi) con il pretesto di farle perfezionare la prospettiva, che però tradì la sua fiducia abusando di lei. Artemisia trovò il coraggio di denunciarlo pubblicamente ma rimase comunque per sempre segnata dall’accaduto. Per tale ragione nel 1614 fu costretta a lasciare la tanto amata città natale per spostarsi a Firenze ed accettare un matrimonio di circostanza con un uomo molto più vecchio di lei. Qui fu la prima donna della storia ad essere ammessa alla prestigiosa Accademia del Disegno nel 1614, dove conobbe grandi artisti. Tra il 1620 e il 1621, ormai morto il marito, tornò nella città natale con le due figlie ma qui trovò ormai un ambiente più aperto al classicismo carraccesco che alla potente maniera espressiva dei caravaggeschi, per tale ragione si spostò dopo qualche anno a Venezia (1627-1630) e poi definitivamente a Napoli, dove morì nel 1653. Artemisia Gentileschi ebbe una storia tormentata e difficile. Fatta di fama ma anche di eventi traumatici. Di arte ma anche di grandi difficoltà nel portare avanti questo suo mestiere a causa del suo essere donna in un epoca in cui l’arte era dominata completamente dagli uomini. Per queste ragioni le sue opere sono mosse da un forte chiaroscuro che conferisce loro particolare drammaticità e passione. In questo panorama la gentileschi si colloca

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Nail Art settembre ottobre 2021 che colori indosseremo?

Le nuove tendenze per le unghie autunno inverno offrono una vasta gamma di colori da quelli avvolgenti e caldi a bagliori metallici a nail art davvero originarli alle rivitazioni del classico french. di Benedetta Giovannetti I color per l’autunno 2021 prevedono manicure intense e avvolgenti come il classico burgundy e lo smalto rosso ma lasciano anche spazio a sfumature più tenui come l’ampia gamma dei nude. Ci sarà anche spazio per gli smalti scuri che si tratti dei classici marrone o nero o di tonalità come il blu e il verde, oppure il malva. Troveranno quindi spazio sia le classiche manicure monocromatiche sia le unghie fantasia specialmente nel caso di unghie decorate col gel con tutte le decorazioni e gli smalti dal finish luccicante o iridescente e metallizzato. Ci sono poi colori che si prestano benissimo a decorazioni geometriche o a nail art astratte, tipo il marrone. Caratteristica di questo autunno inverno 2021 è la luminosità, le unghie in questo periodo richiedono tanta luce per prepararsi ad andare in contro alle giornate più uggiose per questo la faranno da padrone gli smalti glitter da usare su tutta l’unghia o come finish per creare dettagli luminosi magari come lunette per il french al posto del classico bianco gesso. Ottimi per donare luminosità sono anche l’applicazione di strass e perline specie in caso di unghie gel magari rivolgendovi alla vostra estetista di fiducia. Altra tendenza di quest’anno le unghie metallizzate sia per manicure monocromatiche sia per nail art più particolari. Rimarranno comunque anche le nail art minimal ed essenziali a partire dalla variante del french magari con una sottile striscia nera al posto dello smalto bianco. Un’altra tendenza sono le nail art che replicano l’effetto della pietra dura semipreziosa, ad esempio nei colori dell’ametista e della giada.
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Semifreddo alla fragola

Le fragole dolci e polpose sono tra i frutti più amati per la preparazione dei dessert al cucchiaio, ed il semifreddo alle fragole è una squisita monoporzione fresca e delicata per chiudere in bellezza una cena o per una sfiziosa merenda. di Benedetta Giovannini Ingredienti per 12 semifreddi: 75 grammi di albumi (circa due uova medie)30 grammi di acqua200 grammi di panna fresca liquida150 grammi di zucchero300 grammi di fragole Per prima cosa lavare le fragole, eliminare il picciolo con le foglioline e tagliatele a pezzettini, poi versatele in un robot da cucina con le lame e frullate fino ad ottenere una purea omogenea. Passate al setaccio la purea ottenuta per trattenere i semini e raccoglietela in una ciotola, di questa purea tenetene da parte circa 60 grammi che serviranno per la guarnizione finale mettendola in frigorifero coperta con una pellicola. Preparate lo sciroppo mettendo in un pentolino dal fondo spesso lo zucchero semolato e l’acqua poi scaldate a fuoco basso per sciogliere lo zucchero, quando lo sciroppo inizia a bollire immergete un termometro alimentare e controllate che la temperatura sia di 121 gradi. Montate poi gli albumi con le fruste elettriche e versatelo a filo nella ciotola con le fruste fino a che non ottenete un composto spumoso. Versate la purea di fragole e mescolate con una spatola per amalgamare i due composti. A parte in una ciotola montate la panna fresca e incorporatela al composto di fragole. Trasferite il composto così ottenuto in due stampi in silicone da sei dessert e lasciate rassodare in freezer per circa 12 ore circa, trascorse le quali potete sformare il vostro dolce direttamente sul piatto da portata e decoratelo con la purea rimasta.
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Acque detox: dissetarsi con gusto e in salute

di Benedetta Giovannetti Se ne possono preparare di vari tipi, vediamone alcune e come prepararle. La prima tisana ha come ingredienti 2 mele verdi, 1 cetriolo, 2 limoni e 2 litri di acqua. Per prima cosa lavate bene il limone e le mele, poi prendete l’acqua e mettetela all’interno di una caraffa poi aggiungete il succo del limone. Tagliate a fettine le mele e strofinatele con il succo di limone per non farle diventare nere e tuffatele nell’acqua. Sbucciate il cetriolo, tagliatelo a fettine spesse un cm e mettetele nell’acqua, aggiungete il limone tagliato a spicchi piccoli. Prima di consumarla fatela riposare in frigorifero per almeno 10/15 minuti e agitatela prima di versarla nel bicchiere. Questo tipo di acqua ha varie proprietà, è depurativa, diuretica, idratante, rinfrescante, combatte la ritenzione idrica e aiuta la digestione. Un’altra acqua detox molto buona è quella con limone, menta e cetriolo. Si prendono mezzo limone e mezzo cetriolo con la buccia e si mettono in una caraffa insieme a qualche fogliolina di menta fresca, si riempie la caraffa di acqua e si lascia in infusione dalle due alle sei ore prima di berla. Infine terza e ultima acqua detox è quella mela arancia e cannella. Si prende mezza mela verde e uno spicchio di arancia con la buccia e si mettono in una caraffa, si aggiunge una stecca di cannella e la si riempie di acqua. Solita infusione dalle due alle sei ore prima di bere.
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Manicure di fine estate 2021: nail art di transizione

di Benedetta Giovannetti Settembre è e sarà sempre un mese di transizione; da un lato la fine dell’estate, dall’altro la voglia di ricominciare con nuovi propositi e nuova energia. Per questo è considerato un mese di ponte tra ciò che è stato e ciò che sarà. Tutto ciò si riflette anche nella manicure, troppo presto per i colori freddi autunnali ma comincia ad essere troppo tardi per i colori accesi e fluorescenti dell’estate, allora come affrontare questo periodo di transizione? Si può iniziare con un blue french ossia base rosa trasparente e le lunette anziché bianche nei toni dell’azzurro e del blu, che richiamano il colore del cielo azzurro e del mare. Un’altra alternativa che però guarda più all’autunno è il color burgundy che però può essere stemperato con un colore acceso del vestito per quelle che ancora non vogliono salutare l’estate. Un colore decisamente più autunnale è il colore caramello che è perfetto per la transizione tra l’estate e l’autunno. Un altro colore perfetto per la transizione è il cosiddetto verde tiffany, che può essere sigillato con un top coat lucido fino a che siamo ancora in giornate così calde e tiepide e poi passare ad un top coat mat quando comincerà ad essere più fresco e scuro. Infine un classico per eccellenza, il nude che si rivela perfetto per quel passaggio tra mare e ritorno in ufficio che può sempre rivelarsi un po’ traumatico.
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La dismenorrea, una sindrome femminile

di Glenda Oddi La dismenorrea e una condizioni che caratterizza in maniera più o meno intensa tutte le donne in età fertile. È costituita da un dolore acuto al basso ventre in concomitanza alla comparsa della mestruazione o già a partire da qualche giorno prima. I disturbi associati ad essa sono di varia natura: mal di schiena; stanchezza; nervosismo; lombalgia; sbalzi d’umore; diarrea; tensione mammaria; nausea; capogiri e svenimenti. Il tratto saliente di questo disagio resta comunque il dolore al ventre che può essere constante o crampiforme. Può comparire alcuni giorni prima la mestruazione, raggiunge la massima intensità circa 24 ore dopo la comparsa del flusso e può protrarsi fino a 2 o 3 giorni dopo. La dismenorrea si differenzia in primaria e secondaria. La primaria non è apparentemente connessa ad alcuna specifica causa organica mentre la secondaria è legata a sindromi che riguardano gli organi genitali come, per esempio, l’endometriosi. La primaria è dunque quella più diffusa, la sua causa viene individuata nei cambiamenti ormonali connessi alla comparsa della mestruazione ma tendono ad accentuarla anche lo stress, l’ansia, la scarsa attività fisica. Questa forma primaria compare fin dal menarca e in genere tende a scomparire dopo il parto. Tra le soluzioni più semplici ma manche più efficaci abbiamo il calore. Un bagno caldo o l’applicazione di una borsa d’acqua calda sul ventre sono spesso dei validissimi aiuti. Altri elementi che possono aiutare senza dover ricorrere a farmaci sono: massaggi circolari e delicati al basso ventre; tecniche di yoga; agopuntura; meditazione. In alternativa è possibile ricorrere a vari farmaci specifici in commercio.
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Cistite: origine, sintomi, prevenzione

di Glenda Oddi La cistite è un’infezione batterica caratterizzata da senso di bruciore alle vie urinarie e dall’impulso a dover continuamente minzionare. Nella maggior parte dei casi si genera dalla migrazione dei batteri intestinali verso le pareti della vescica. Per tale ragione la sua comparsa è fortemente legata alla nostra attività intestinale, infatti possono favorirla degli episodi di diarrea, stitichezza e/o un’igiene intima non proprio perfetta. Quando le condizioni del nostro intestino sono buone i suoi microrganismi sono contenuti dalla barriera intestinale mentre quando la sua condizione è perturbata in tale barriera si creano dei varchi che permettono ai suoi microrganismi di raggiungere le vie urinarie e dare origine a fenomeni infiammatori. Anche il cambio di alimentazione dunque potrebbe essere indirettamente alla sua origine. Ci sono anche altre possibili cause: intensa sudorazione, uso del costume da bagno, sabbia…per tali ragioni tende ad essere un disturbo molto frequente in estate, quando la temperatura elevata, unita all’umidità, favorisce la proliferazione di quei microrganismi che le danno origine. Per evitare questo fastidioso malessere è possibile promuovere il più possibile il benessere del nostro intestino stando attenti ad evitare bruschi cambiamenti di alimentazione e prevenendo fenomeni di diarrea o stitichezza attraverso un’alimentazione completa ed equilibrata. Allo stesso modo risultano molto efficaci anche integratori a base di mirtillo (naturale disinfettante delle vie urinarie), la loro assunzione periodica per qualche giorno al mese permette di prevenirla anche nei soggetti che tendono a svilupparlo in forma cronica. Nel caso in cui il disturbo si sia pienamente manifestato è necessario, invece, intervenire con una terapia antibiotica secondo le indicazioni del proprio medico.
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Mochi balls, le pietre degli sciamani

di Benedetta Giovannetti Le mochi balls sono nominate sempre al plurale perché vanno in coppia, in quanto una racchiude in sé l’energia maschile, l’altra quella femminile, sono tipo sassolini e al tatto sono ruvide, sono pietre fatte con la sabbia dello Utah e la parte esterna è formata da un deposito ferroso naturale, il diametro varia da uno a cinque centimetri, ma forse ci sono anche più grandi. La pietra che rappresenta la femmina si riconosce dal maschio perché ha una forma tonda mentre l’altra ha una forma schiacciata simile a quella di un disco volante. Le mochi balls sono pietre particolarmente utili se si vuole proteggersi dalle energie negative, sono di grande aiuto durante il percorso spirituale perché affinano l’intuito e permettono di riconoscere la strada giusta grazie ai segnali che il mondo ci offre. Oggi sono usate nei viaggi sciamani ma non si hanno prove che gli sciamani le usino o le usassero in passato per scopi ritualistici o se in realtà fossero considerate un gioco per bambini. Oggi tuttavia sono molto usate per superare tutte le paure anche quella della morte. Possono essere usate per entrare in contatto con il proprio spirito guida e per collegarsi all’energia della terra. foto: https://ilterzoorecchio.wordpress.com/2014/09/09/mochi-balls/
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L’eritema solare: cosa fare e perché compare

di Glenda Oddi I benefici offerti dal sole al nostro corpo sono tanti ma sono anche parecchi i pericolo a cui ci espone. La luce naturale, infatti, può danneggiare la nostra epidermide. Uno di questi casi è rappresentato dall’eritema solare, che consiste in una vera e propria ustione di primo o secondo dovuta ad una prolungata esposizione alla luce solare. I suoi sintomi generalmente compaiono dopo 6-12 ore dall’esposizione al sole e si possono manifestare in differenti forme: Bolle Arrossamento della pelle Prurito Estrema sensibilità al tatto Esfoliazione Secchezza dell’epidermide L’eritema solare non è una semplice scottatura ma qualcosa di più grave, per questo motivo è opportuno intervenire per rimediare ad esso. Questo disturbo si manifesta in relazione sia ad un elevata quantità di raggi UV assorbiti dalla pelle sia al nostro fototipo (quantità di melanina che essa produce). Per prevenire la comparsa dell’eritema è necessario utilizzare una crema solare con protezione medio-alta e preparare la pelle al sole cercando di esporsi ad esso gradualmente. L’eritema tende a scomparire spontaneamente nel giro di 4 o 5 giorni ma finché la pelle non si è rigenerata del tutto bisogna assolutamente evitare di esporla alla luce. Il bruciore persistente legato ad esso può essere alleviato tramite l’assunzione di un antidolorifico. È possibile inoltre intervenire direttamente sulla pelle applicando impacchi lenitivi come ad esempio quelli realizzati con camomilla, cetriolo, yogurt ecc. Anche fare una doccia fredda può essere di aiuto o fare impacchi con ghiaccio o acqua fresca. È molto importante anche idratare la pelle ustionata facendo uso di apposite lozioni.
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Come e quando nasce la nail art? Le origini

di Benedetta Giovannetti La nascita della nail art è da farsi risalire in Asia durante l’età del bronzo, in questo periodo infatti ebbe origine l’abitudine di decorare le unghie mediante la tintura di henné ricavate dal ridurre in polvere alcune foglie essiccate. Successivamente alcune testimonianze vennero trovate anche in Mesopotamia con unghie dipinte per mezzo di vernici ricavate da zolfo e minerali come la galena e la malachite. Tuttavia in Mesopotamia era una pratica esclusivamente maschile e servivano a distinguere la classe sociale. Nell’antica Babilonia gli uomini si coloravano le unghie di kajal nero mentre quelli delle classi sociali più basse lo usavano di colore verde. In Cina le donne cominciarono a decorarsi le unghie nello stesso periodo, sfruttando tinture vivaci ottenute dai fiori. Anche nell’Antico Egitto si decoravano le unghie con colori per ogni ceto sociale: le donne di bassa estrazione usavano colori pastello, le donne importanti invece dipingevano le unghie di rosso che diventava via via più scuro a seconda della posizione sociale della donna. Le regine infatti usavano un rosso vivo che non era consentito alle altre donne. Per molti secoli la nail art ebbe notevole importanza ma nel medioevo la pratica andò in disuso fino ad essere vietata in alcuni casi. Nel rinascimento la moda riappare insieme ai primi prodotti specifici per le mani. Negli anni 20 del XX secolo nasce la manicure così com’è conosciuta oggi con la moda della Moon manicure ossia una mezzaluna senza smalto sulle unghie e la Revlon lanciò gli smalti opachi con una vasta gamma di colori. Nel 1934 grazie ad un dentista si ebbe l’invenzione delle unghie finte, destinate ai pazienti che soffrivano di onicofagia. Gli anni 70 segnano l’inizio della french manicure mentre gli anni 80 vedono unghie decorate con colori molto vistosi e la ricostruzione con gel

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Il melanoma: cos’è e quali sono i segnali di allarme

di Glenda Oddi La tintarella piace a tutti ma esporsi al sole non porta solo benefici. Un pericolo effettivo legato ad una scorretta esposizione alla luce solare è rappresentato dal melanoma. Un vero e proprio tumore dell’epidermide che se non individuato per tempo può condurre alla morte. Si genera dalla trasformazione dei melanociti (componenti dell’epidermide che producono melanina) in cellule tumorali. Tutti sono potenzialmente a rischio ma l’incidenza aumenta fortemente a seguito di una scorretta esposizione ai raggi solari. Infatti i raggi UVA e UVB contenuti in essa possono danneggiare il DNA delle cellule e innescano trasformazioni maligne della nostra epidermide. Questi raggi ultravioletti sono veicolati anche dalle lampade e dai lettini solari che quindi sono pericolose tanto quanto la luce naturale. Ovviamente il rischio aumenta nelle persone con pelle più chiara perché più delicata e meno pronta a proteggersi dai raggi solari attraverso la produzione di melanina (che scurisce la pelle generando l’abbronzatura). Un particolare campanello di allarme è rappresentato anche dalla presenza di un parente stretto che ha avuto a sua volta un melanoma perché è indice di una possibile tendenza familiare a sviluppare questo tipo di tumore. Il melanoma si può sviluppare sia da pelle integra sia da nei preesistenti. I segni che aiutano nel suo riconoscimento sono i seguenti: Comparsa di un nuovo neo o cambiamento di uno preesistente; Forma asimmetrica (i nei benigni sono generalmente tondeggianti); Bordi irregolari e indistinti; Evidente aumento delle dimensioni in larghezza e/o in spessore; Sensazione di prurito in corrispondenza del neo; Sanguinamento del neo; Presenza di un’area arrossata o di un nodulo attorno al neo. È fondamentale prevenire la comparsa dei melanomi esponendosi al sole sempre con una protezione solare ed evitando le ore centrali della giornata. Per le pelli più chiare che tendono a scottarsi è consigliabile evitare completamente

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Perché regalare le perle porta sfortuna

di Benedetta Giovannetti Le perle sono una pietra preziosa legata all’idea di purezza e perfezione ed è considerata simbolo di fertilità proprio per via del processo di formazione e di nascita, inoltre secondo antiche credenze racchiude anche delle proprietà magiche ed è tradizione regalarle alla sposa il giorno delle proprie nozze. Tuttavia le perle non sono solo legate a significati positivi secondo alcune superstizioni le perle sono associate alle lacrime e porta sfortuna regalarle. L’associare le perle alle lacrime deriva da una leggenda Indù, secondo la quale la perla sarebbe proprio nata dalle lacrime della luna ed in quanto tale sarebbero associate al pianto. Anche in alcuni paesi dell’Europa centrale c’è una superstizione diffusa tra i gioiellieri che associa le perle alle lacrime della luna ma in senso positivo stavolta; in quanto sarebbero viste come lacrime di gioia. Altri racconti cinesi e giapponesi associano le perle alle lacrime poiché i pescatori addetti alla loro ricerca stavano spesso a lungo in mare e le loro donne piangevano lacrime di dolore per via della loro assenza. Ecco quindi spiegato come nasce la superstizione che regalare le perle porti sfortuna, ma se proprio non si vuole rinunciare a regalarle? Se si vogliono lo stesso regalare le perle ci sono accorgimenti da prendere: se si regalano le perle queste dovrebbero essere in numero pari e la persona che le riceve deve dare in cambio una moneta come gesto scaramantico contro la sfortuna.
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