Giardino Majorelle: il paradiso di Yves Saint Laurent

Siamo a Marrakech, la più importante delle città imperiali marocchine, dove per secoli si sono mescolati arabi, berberi, andalusi, ebrei, sahariani e africani e la cui piazza era il capolinea di carovane nomadi.

Di Agnese Mengarelli

Oggi in questa città si respira la stessa atmosfera di allora, fatta di caldo e sudore, profumo di spezie e souk chiassosi, cantastorie e incantatori di serpenti, motorini che sfrecciano e bambini che corrono.

Il caos incredibile è la bellezza irresistibile di Marrakech e per godersi la città bisogna solo lasciarsi andare, abbandonare le resistenze tipicamente occidentali e seguire il flusso.

 

Fuori dalla Medina nel cuore della città nuova, invece, si trova un’oasi di pace dove si può riprendere fiato, coccolati dall’arte e cullati dalla natura: il Giardino Majorelle.

 

Jacques Majorelle era un pittore francese che amava viaggiare ed era affascinato dalla cultura islamica. Esperto di botanica, nel 1923 l’artista decide di acquistare un terreno a Marrakech e comincia a coltivarci la sua collezione personale di piante provenienti da ogni continente.

Nel 1937 l’artista creò il blu Majorelle, un blu oltremare/cobalto, intenso e chiaro al tempo stesso, con cui dipinse le pareti della sua villa.

Mantenere il suo giardino, però, era diventato costoso, così nel 1947 Majorelle decise di aprire i cancelli al pubblico e far pagare un biglietto di ingresso.

Purtroppo, negli anni 50 una serie di disgrazie lo costrinsero a vendere parte della sua proprietà e a tornare in Francia.

 

Il giardino fu abbandonato, ma dopo qualche anno un altro grande artista rimase affascinato dalla sua bellezza: Yves Saint Laurent.

È il 1966, il famoso stilista francese e il suo compagno Pierre Bergé visitano per la prima volta Marrakech, scoprono il giardino e ne rimangono incantati, tanto da definirlo “un’oasi in cui i colori di Matisse si mescolano a quelli della natura”.

Nel 1980 decidono di acquistare la struttura e cominciano i restauri. Il giardino viene dotato di un nuovo impianto di irrigazione mentre la villa dello sfortunato pittore viene ribattezzata Villa Oasis e si trasforma nella nuova residenza di Yves Saint Laurent.

Lo stilista muore a Parigi nel 2008, ma, per suo volere, le ceneri furono cosparse nel roseto della villa e venne eretto un memoriale in suo onore all’interno del giardino.

 

Oggi la bellezza unica del Giardino Majorelle, attira oltre 600.000 visitatori ogni anno.

Il giardino è una cattedrale di forme e colori, imperniata su un lungo bacino centrale con vari ambienti differenti, dove nidificano centinaia di uccelli, tra cui un falco.

Cactus, palme, bambù, piante di noci di cocco, cedri, salici, gelsomini, agavi, ninfee, ma anche cipressi, olivi, banani, limoni, lauri, gelsomini, bouganville, felci arboree… finanche una quercia gigantesca.

Le varietà di piante che si possono ammirare all’interno della proprietà sono circa 300 e furono disposte da Majorelle per creare la giusta combinazione di ombre, luci e suggestioni, accompagnate da queste macchie di colori primari molti accesi dove domina quel blu intenso che l’artista aveva ammirato tra i monti dell’Atlante: il blu Majorelle.

Anche se forte e quasi violento, questo colore riesce a creare nel giardino un piacevole contrasto con il verde delle piante e la calma dei fiori di loto che galleggiano quieti nelle fontane.

 

I colori, i profumi e la tranquillità, che si respirano nel Giardino Majorelle, rendono questo parco un’oasi di pace e relax nella caotica Marrakech, regalando attimi di sicuro stupore agli amanti di arte e natura.

 

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