due litri

“A” come acqua, “A” come alimento

 di Serena Lepri L’acqua è una bevanda (anzi, sarebbe da dire LA bevanda) che non può mancare sulla tavola. Perché? Tanto per dirne una, aiuta la digestione! Quindi, come non usufruirne durante il pasto? Inoltre, bisogna ricordare che l’acqua è uno dei principali composti che partecipa alle reazioni biochimiche del nostro metabolismo, trasporta i nutrienti, contribuisce al mantenimento dell’elasticità di pelle e mucose. Perché l’acqua è un alimento? Perché non è composta solo da due molecole di idrogeno e una di ossigeno, ma in essa si trovano anche numerosi minerali che contribuiscono, proprio come a quelli che si trovano negli altri alimenti, al soddisfacimento del bisogno di questi micronutrienti, elementi inorganici con tante e importanti funzioni nel nostro organismo. Ma le acque sono tutte uguali? La risposta è no, infatti, ogni acqua possiede le sue caratteristiche. Esistono le cosiddette acque oligominerali che, come dice il nome stesso, sono povere di sali minerali e sono quindi più “leggere”, infatti si bevono con molta facilità. Le acque mediamente mineralizzate e quelle ricche di sali minerali sono, invece, ovviamente più ricche di minerali e, per questo motivo, rispecchiano maggiormente la definizione di “acqua come alimento”. Immagino che si penserà, quindi, che quelle con un più alto contenuto di minerali sono da preferire rispetto alle oligominerali. In realtà non esiste una risposta giusta in senso assoluto, in quanto, come per gli alimenti e i nutrienti, ad ogni persona dovrebbe essere consigliata la “sua” acqua, a seconda delle proprie esigenze. Per esempio, le acque oligominerali, essendo più “leggere”, come già osservato, si bevono in grande quantità e con maggior facilità e quindi sono consigliabili per chi ha difficoltà nel bere tanto durante la giornata o per chi soffre di calcoli renali ma, ahimè, hanno un difetto: sono carenti in minerali. Tuttavia, se si segue una

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