coppa mestruale

La coppetta mestruale, una rivoluzione passata in sordina

di Glenda Oddi Le nostre nonne usavano i pannolini in cotone, lino o altro tessuto per assorbire il flusso mestruale. Basta chiedere a chi li ha usati per avere drammatici racconti di ore passate a tentare di smacchiarli. Una svolta venne rappresentata dall’arrivo degli assorbenti usa e getta, più comodi ed efficaci ma senza dubbio più inquinati. Mentre questi sono diventati con il passare dei decenni sempre più sottili, comodi e sicuri e sono stati realizzati in vari materiali, si è tentato ti risolvere il problema del loro impatto sull’ambiente. Di recente sono nate le mutande assorbenti lavabili (che non sono altro che una rivisitazione moderna del vecchio pannolino) e gli assorbenti riutilizzabili dopo un’accurata pulizia in lavatrice o a mano. Senza dubbio la soluzione più moderna ed originale è attualmente rappresentata dalla coppetta mestruale (o coppa mestruale). È nata contemporaneamente agli assorbenti usa e getta decenni fa ma non è mai decollata sul mercato, forse perché avrebbe abbattuto le spese fatte dalle donne per far fronte al propri “periodo”, forse per un certo scetticismo verso qualcosa di così lontano dai vecchi pannolini. Resta il fatto che è stata di recente riscoperta e pare sia sempre più in voga. La differenza sostanziale rispetto le soluzioni più in uso è rappresentata dal fatto che viene posizionata all’interno per andare a raccogliere il flusso anziché assorbirlo. Per questo motivo è realizzata in un materiale fortemente flessibile ed adattabile ai movimenti del corpo (nella maggior parte dei casi il silicone o altro materiale simile). Presenta diversi vantaggi: Non assorbe il flusso o l’umidità. Rappresenta dunque un minor pericolo di infezione rispetto al tampone interno e allo stesso tempo non fa sudare come l’assorbente (sappiamo tutte cosa succede durante il periodo estivo); Essendo qualcosa che va posizionato completamente all’interno del corpo non costringe a

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