Danae, eroina della mitologia greca

Danae era un personaggio immaginario della mitologia greca, considerata una mitica eroina, in seguito divenne madre di un eroe e semidio: Perseo, colui che tagliò la testa alla Gorgone Medusa.

Chi era Danae 

Danae era una principessa greca figlia di Acrisio re di Argo, un’importante polis al centro di molteplici eventi storici e mitologici.

La città di Argo fu nella Grecia antica la seconda città del Peloponneso per importanza strategica e militare.

Ritornando a Danae e suo padre, quest’ultimo era terrorizzato dalla predizione dell’oracolo di Delfi che gli predisse la morte per mano del futuro nipote.

Egli fece rinchiudere quindi Danae in una torre, in modo che la giovane donna non potesse avere contatti con nessun uomo.

Acrisio però dimenticò una cosa: gli dei possono raggiungere gli esseri umani in tutte le forme e in tutti i luoghi, infatti, Zeus raggiunse Danae e si accoppiò con lei sotto forma di pioggia dorata.

Questo particolare della pioggia dorata che feconda Danae, influenzò grandi pittori e pittrici del passato che ci hanno lasciato dei capolavori da ammirare nei vari musei del mondo.

Alla nascita del bambino, Acrisio non riuscì a uccidere il nipote ma rinchiuse madre e figlio in una cassa inchiodata, e li fece gettare in mare. 

La cassa fu trasportata dalle onde del mare fino all’isola di Serifo, dove Danae e il suo bambino furono trovati e salvati da un abitante dell’isola.

Naturalmente, dietro a questo salvataggio, c’era il volere di un altro dio, Poseidone dio marino.

 Danae fu accolta da Polidette re dell’isola, e Perseo fu allevato e addestrato da Ditti fratello del re.

L’isola di Serifo o Serfanto esiste realmente e si trova nel Mare Egeo e fa parte delle isole greche dette Cicladi.

Secondo alcune versioni Danae sposò Polidette, secondo altre invece, il matrimonio non avvenne poiché Perseo il figlio di Danae non lo permise e lei fu riportata in seguito ad Argo.

Secondo Virgilio e Plinio il Vecchio, Danae si trasferì in Lazio e vi fondò la città di Ardea.

In quanto alla profezia dell’oracolo di Delfi, Perseo una volta diventato un giovane adulto fece ritorno ad Argo e Acrisio saputo del ritorno del nipote fuggì a Larissa, in Tessaglia.

Il re della città che lo ospitava dovette indire dei giochi funebri e Perseo fu tra gli invitati e fu così che accidentalmente in una gara di lancio del disco ne scagliò uno così forte da colpirlo.
Il re Acrisio morì dopo pochi giorni e così la profezia si avverò.

Il mito di Danae e l’arte

Il mito di Danae fu fonte d’ispirazione per moltissimi artisti, che ispirati dall’episodio della pioggia dorata, dipinsero quadri molto sensuali con la raffigurazione della giovane Danae nuda o appena coperta da leggerismi veli colta nell’atto di unione con il padre degli dei, Zeus.

Tra i grandi artisti ispirati vi troviamo Tiziano, Artemisia Gentileschi, Correggio, Rembrandt e Gustav Klimt.

Quest’ultimo grande artista, nel 1907, ha dipinto una sensualissima ed erotica Danae vista di scorcio.

Danae è rappresentata rannicchiata in primo piano, ripiegata su se stessa, avvolta in una forma circolare, un simbolo che rimanda alla maternità e alla fertilità universale.

La pioggia dorata che feconda la giovane donna, nel quadro di Klimt è rappresentata visivamente con letterali colori d’oro, come facevano i Bizantini.

Gustav Klimt inoltre aggiunge un’unica rappresentazione mascolina vicino alla pioggia d’oro: un rettangolo nero che simboleggia il principio maschile.

Questo capolavoro dell’Arte si può ammirare a Vienna presso la Galerie Würthle- National Gallery of Art.

By Rosa Maria Garofalo

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