Gli 83 anni di Mina: diva, artista e donna del mistero 

 Mina si ritirò dalle scene nel 1978, da allora vive in un autoesilio in Svizzera. 

Pochi giorni fa Mina ha compiuto 83 anni. Quella che viene considerata la più bella “voce” italiana di tutti i tempi (chissà se è vero) è nata infatti il 25 marzo 1940; all’anagrafe viene iscritta come Mina Anna Maria Mazzini, il Comune era quello di Busto Arsizio, ma quando lei ha tre anni la sua famiglia (papà Giacomo e mamma Regina Zoni) decide di trasferirsi a Cremona dove, colei che diventerà una delle personalità più popolari d’Italia, avvia la carriera artistica. 

Tutto e niente si sa di lei, diva, donna e madre, capace di immergersi nel mistero dopo l’ultima apparizione in pubblico, quella al Bussoladomani in Versilia del 23 agosto 1978. 

Si narra che dopo il concerto si prese una polmonite, che la costrinse a riposo per diverse settimane, una situizione che portò Mina alla consapevolezza di quanto fosse bello vivere in tranquillità e al fianco dei propri figli (Massimiliano Pani, nato nel 1963 e Benedetta Crocco Mazzini, nata nel 1971). Così alla fine, secondo questa narrazione, decise di non apparire più in pubblico. 

In realtà, in una preziosa intervista rilasciata a Radio Taranto, dietro le quinte, subito dopo il concerto di quel 23 agosto, non fa mistero di sottolienare l’enorme emozione che aveva provato alla vigilia di quella esibizione, facendo intendere che era già consapevole che quello sarebbe stato l’ultimo appuntamento davanti ad un pubblico. Contraddizioni che gettarono un velo di mistero in quell’addio alle scene, che a distanza di quarantacinque anni rimane rigidamente inviolato. 

Si ritirò in Svizzera, nella casa di Lugano, non smettendo però di lavorare. In tutti questi anni ha inciso diversi album, collaborando con storici miti della musica italiana (Celentano, Cocciante, Leali, Fossati, Mingardi) e con giovani promesse (Blanco, Mondo Marcio). Nel proprio auto-esilio dorato, Mina ha collaborato anche con gli Afterhours di Manuel Agnelli, grazie all’intercessione della figlia della cantante, Benedetta Crocco Mazzini: “mia madre conosce tutti i tipi di musica -ha dichiarato Benedetta alcuni mesi fa in un’intervista- è sempre stata curiosa dei generi che ascoltavo io, tra cui la band di Agnelli; alcuni anni fa le feci sentire alcuni loro brani, li conobbe poi di persona e chiese a Manuel di scriverle un pezzo”. E lui dopo qualche anno le scrisse “Adesso è facile”, che cantarono insieme. 

Mina artisticamnete è nata nel 1958, in occasione di un’esibizione improvvisata dopo un concerto di Don Marino Barreto J; prende il soprannome di Baby Gate, canta canzoni “leggere” per la casa discografica Brodway, mentre all’inizio degli anni sessanta diventa Mina e, un po’ con la maturità e un po’ grazie alla voce e alla personalità molto forte, viene soprannominata “la tigre di Cremona”. Con l’attore Corrado Pani ha il figlio Massimiliano, poi con il giornalista Virgilio Crocco nasce la figlia Benedetta. Nel 1972 Mina dichiara di voler uscire dalla scena, poi torna sui propri passi e continua ad esibirsi in pubblico, nei concerti e in televisione. Perchè allora dichiarò di non presentarsi più in pubblico per fare poi un dietrofront?

“Perchè è tanto bello cambiare idea”, rispose in un’intervista di alcuni anni dopo. 

Ma nel 1978 Mina quell’idea non la cambiò più. 

Al momento dell’uscita definitiva dalle scene Mina si sentiva realizzata?

“Non mi chiedo mai se mi sento realizzata come artista, invece come donna sono molto realizzata”.

Mina, allora, si definiva antifemminista, con il sogno di iscriversi alla facoltà di Medicina e si dimostrava disgustata davanti alla mitizzazione (di allora) delle droghe: “la migliore droga è la lucidità, un piatto di spaghetti e un bicchiere di buon vino sono il massimo della vita”

Quarantacinque anni fa confidava la sua intramontabile stima verso Totò e, in quanto a colleghi cantanti, non aveva una grande considerazione verso gli italiani,“a parte Battisti”, apprezzando Bob Dylan. 

Musicalmente, nel 1978, diceva di non sopportare la “Disco”, che allora iniziava a monopolizzare una grossa fetta di mercato discografico, “mi rompe le scatole, mi annoia, quella non è musica”, dichiarò a Radio Taranto. 

Da allora sono passati tanti anni, i ben informati parlano di una Mina sempre pronta a considerare le nuove tendenze e le parole citate prima della figlia Benedetta ne sono una lampante dimostrazione. 

Auguri Mina, anche se un po’ in ritardo, considerando che proprio quest’anno cadrà il 45° anniversario dall’addio (definitivo?) dal pubblico. 

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