Lady D: 26 anni fa il mondo perdeva la propria pincipessa

 Lady Diana morì in un incidente stradale il 31 agosto 1997, per sfuggire ai paparazzi. 

26 anni fa moriva Diana Frances Spencer, più semplicemente conosciuta come Lady Diana. Dopo una vacanza in Sardegna, lei e il nuovo fidanzato Dodi Al-Fayet, imprenditore e produttore artistico, il 30 agosto si spostarono a Parigi, pernottando all’Hotel Ritz di Place Vendome. I paparazzi, che martoriarono la vita di Diana dal momento in cui, nel 1981, l’allora Principe Carlo le chiese di sposarlo, assediarono il prestigioso albergo, per immortalare la coppia più ricercata dal mondo gossip di quel periodo. Dodi e Diana decisero così di fuggire in un appartamento parigino di proprietà dell’imprenditore di origini egiziane; uscirono da una porta secondaria del Ritz per eludere i fotografi, ma tutto fu inutile, perchè l’auto su cui viaggiavano, guidata da un addetto del prestigioso Hotel, venne subito individuata dai paparazzi, che iniziarono ad inseguirla. L’auto accelerò vertiginosamente, adottando una condotta spericolata, per seminare gli inseguitori. Un comportamento che costò la vita a tutti e tre: la vettura si schiantò all’interno di un tunnel, in un incidente in cui Dodi e l’autista perirono sul colpo (era circa l’una di notte del 31 agosto del 1997), mentre Diana spirò alle quattro del mattino all’ospedale Pitiè Salpetriere. 

Diana Spencer era nata a Sandringham, nella contea di Norfolk, il 1 luglio 1961. Il padre (Johnnie) e la madre (Frances) erano Viceconti e discendevano da un’importante famiglia nobile britannica. 

Diana raccontò di un’infanzia all’insegna di due genitori distanti dai cinque figli, sempre impeganti ad organizzare eventi e, soprattutto, molto litigiosi tra loro, al punto che si separarono. 

Da ragazzina, colei che divenne Lady D, dimostrava difficoltà con le materie scolastiche tradizionali, evidenziando invece doti invidiabili nella musica, nell’arte, nello sport e nel comportamento, sempre altruista e gentile. 

A 18 anni, dopo la maturità e alcuni corsi formativi, inizia a lavorare: i suoi esordi sono umili, inusuali per una rampolla di una famiglia nobile. Svolge l’attività di hostess per svariati eventi, insegnò danza classica alle bambine e lavorò in un asilo. 

Poco prima di quest’ultima attività, aveva conosciuto il principe Carlo in occasione di una battuta di caccia, dove le due famiglie erano state invitate. I due si ritrovano nel 1979, quando Carlo ha 31 anni e Diana 18. 

La famiglia reale pensa subito che la giovane sia la sposa ideale per il futuro re; visto che lui ha già un’età tale da non potersi permettere di attendere ancora per trovare una moglie che gli regali degli eredi. E Diana è dolce, illibata e riservata. Insomma, la sposa perfetta. 

Ad inizio del 1981 si fidanzano, per sposarsi il 29 luglio dello stesso anno. 

La cerimonia è considerata uno dei maggiori eventi mediatici del ‘900. Ma, Diana, già durante i preparativi del matrimonio, si rende conto di quanto sia difficile e a tratti drammatica, la vita della consorte dell’erede al trono. 

La Pricipessa dichiarò di come si sentisse schiacciata e mai considerata dalla famiglia reale. Iniziò a soffrire di disturbi dell’alimentazione, con crisi di pianto e di sconforto, culminati anche con alcuni episdi autolesivi. 

La famiglia di Carlo non la considera, mentre il popolo la ama immensamnete. Una contrapposizione che recherà molte riflessioni nella mente della ragazza, fragile ma lucida.

Poi c’è Camilla Shand, la donna conosciuta da Carlo nel 1971 e che, da quell’anno, diventa amica e amante dell’attuale Re (ora è sua moglie).

Diana, prima sospetta, poi ha la certezza di essere tradita e decide di affrontare “faccia a faccia” la rivale. 

E’ la fine del 1981 e la Principessa scopre di essere incinta. La gravidanza le migliora la vita, partendo dall’umore, riesce a sopportare meglio le imposizioni e le formalità delle etichette reali. 

Il 21 giugno 1982 nasce William; Diana dichiarò che la famiglia del marito organizzò il battesimo senza neppure consultarla. Il 15 settembre 1984 nasce il secondo genito Hanry. Le affermazioni di quest’ultimo, rilasciate l’anno scorso, confermarono rapporti sempre tesi tra i genitori; una madre dolce e affettuosa con i figli e un padre distaccato. 

E’ il periodo in cui Diana, quasi a volersi distaccare dai rigidi e insopportabili protocolli reali, decide di dedicarsi a progetti di impegno sociale. 

Diviene referente e madrina di diverse iniziative benefiche, si reca a visitare strutture dove sono accolti anziani non autosufficienti, malati di Aids e di lebbra; si ferma nei posti del mondo più martoriati dalle guerre e dalle carestie. Si adopererà a questi progetti con impegno e competenza, denotando sincero coinvolgimento per le realtà più drammatiche. 

Gli anni novanta sono quelli della separatzione da Carlo, mentre nel 1996 avviene il divorzio. 

Diana si sentì finalmente libera, tutto il mondo le dimostrò vicinanza e sembrò quasi tirare insieme a lei un sospiro di sollievo alla notizia del chiusura del matrimonio. 

Il crescendo della popolarità di Diana si rafforzerà sempre più: nel giugno 1997 fu la relatrice alla conferenza contro le mine anti-uomo, tenuta alla Royal Georaphical Society di Londra. Incontra Madre Teresa di Calcutta, nel Bronx, a New York. 

Alla fine di agosto, quel tragico incidente, che toglierà Lady Diana alla vita, consegnandola alla leggenda.     

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