riso

RISOTTO ZUCCHINE E CAROTE AL PROFUMO DI ARANCIA

piatto dal sapore d’inverno di Susanna Spinelli “Si dice che l’appetito vien mangiando, in realtà viene a stare digiuni.” (Totò) I colori e il profumo di questo piatto non faranno di certo rimanere nessuno a digiuno. Facile da preparare, può considerarsi una ricetta vegetariana dal sapore particolare e dal profumo fresco e agrumato. Per questa ricetta occorrono: (dosi per 2 persone) 180 gr di riso, 1 cipolla, 2 carote, 1 zucchina media, brodo vegetale per la cottura, origano fresco, 50 gr di parmigiano in scaglie, olio evo, 1 arancia non trattata, sale.  Procedimento: La sera prima mettere ad aromatizzare ½ bicchiere scarso di olio con la buccia di arancia (solo la parte esterna) tagliata a striscioline sottili.Iniziare la preparazione del risotto versando in una pentola l’olio aromatizzato senza le scorzette e fare un soffritto con la cipolla tritata e le verdure tagliate alla julienne.  Versare il riso e mescolare per qualche istante e farlo tostare leggermente. Proseguire la cottura sfumando di volta in volta con il brodo vegetale e regolare di sale. A cottura ultimata aggiungere le scaglie di parmigiano e servire il risotto con foglioline di origano fresche e decori di carote e zucchine.  Buon appetito!
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Alimentazione e agricoltura: cereali resilienti per adattarsi ai cambiamenti climatici

In Toscana una sperimentazione “sul campo” per testare l’efficacia di scelte varietali diverse di cereali in grado di adattarsi alle diverse zone climatiche. Obiettivo: sostenibilità e resilienza. di Enrica Bobbio L’importanza della scelta varietale, tanto più nei cereali, è una questione fondamentale in agricoltura. Essa è riemersa con forza soprattutto con l’aumento delle superfici coltivate con metodo biologico o a basso input. Tuttavia, le varietà moderne frutto di selezioni eseguite in laboratorio e dalle multinazionali si adattano poco e male a questi tipi di coltivazione. L’agricoltura più sostenibile necessita quindi di varietà migliorate direttamente negli ambienti di coltivazione e che presentino un certo grado di eterogeneità in modo da rispondere meglio ai cambiamenti che di anno in anno si possono verificare nel campo dell’agricoltore. Questo è tanto più urgente se si considera che il fenomeno del cambiamento climatico influenza anche la quantità di nutrienti essenziali presenti nelle piante di cui ci cibiamo. Intatti, secondo un recente Studio pubblicato su Lancet Planetary Health e realizzato da ricercatori dell’International Food Policy Research Institute (IFPRI), sembra che grano, riso, mais, orzo, patate, soia e verdure sono tutti proiettati a subire perdite di nutrienti di circa il 3% in media entro il 2050 proprio a causa dell’elevata concentrazione in atmosfera di anidride carbonica. Sembra un paradosso ma se è vero che livelli più elevati di CO2 possono aumentare la fotosintesi e la crescita in alcune piante, è pur vero che l’effetto negativo si ha nella riduzione della concentrazione di nutrienti chiave nelle colture, soprattutto a carico di Proteine, ferro e zinco. In campo agricolo, nel settore dei cereali, dal 2010 sono stati realizzati vari Progetti europei di ricerca proprio per studiare l’efficacia dell’uso di popolazioni diverse; in Toscana, grazie al Progetto regionale: PS-GO n.° 46/2017 PSR la sperimentazione è partita da una popolazione di frumento

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