Italia

Vacanze di Natale 2019 in Italia: mete insolite e originali senza allontanarsi troppo da casa

Idee nuove e mete diverse per passare le vacanze di Natale in Italia: il presepe sotto i ponti o nel pozzo medievale, il villaggio di Santa Claus nella fortezza medicea o il capodanno a ritmo di Jazz, la festa solidale o su una spiaggia del Salento. di Anna Rita Felcini Non ci sono solo i mercatini istituzionali, e non solo le grandi piazze tra i posti dove andare a Natale in Italia per la fine del 2019. Senza allontanarsi troppo da casa, si possono trovare diverse mete insolite e davvero originali per trascorrere le tanto agognate vacanze. Ecco per voi uno spunto che promuove anche la cultura dei piccoli centri e regala un fuoriporta tra l’inizio di dicembre e l’Epifania indimenticabile.  Natale sotto i ponti di Comacchio Acqua, luci, nebbia fanno da cornice alle vacanze di Natale in Emilia Romagna. Dall’8 dicembre al 7 gennaio, a Comacchio (Fe), piccola capitale del delta del Po, si possono ammirare i famosi “presepi d’acqua”, su vecchie barche e chiatte. Si trovano sotto i ponti storici accesi di suggestive luminarie. Val d’Ega: Natale outdoor sul lago Camminare, sciare, giocare: è active il Natale in famiglia tra le vette della Val d’Ega. A 20 minuti da Bolzano, non mancano le avventure sulla neve per gli sportivi d’ogni età. Nel nuovo “asilo sci” con sala giochi, nelle aree gioco e sulla pista dedicata ai più piccoli. O magari su un tratto dell’anello per il fondo, praticabile grazie al nuovo impianto d’innevamento, fino a marzo. E La sera si fa fiaba con il mercatino del lago di Carezza, tutto rinnovato, con le luci e la neve che si specchiano nell’acqua. E ancora, sculture di ghiaccio, presepi a grandezza naturale, un percorso di lanterne che si inoltra nel bosco intorno al lago, con pause presso grandi stufe e

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Una italiana alla guida dei Monuments Men

Anna Bottinelli, 32 anni è la nuova Presidente dell’istituzione che opera per la restituzione ai legittimi Paesi d’origine delle opere d’arte trafugate durante la II Guerra Mondiale. di Alberto Piastrellini Giovane, preparatissima, italiana e molto agguerrita: è Anna Bottinelli, recentemente eletta nuovo Presidente della Monuments Men Foundation for the Preservation of Art con sede a Dallas (Texas). Una carriera folgorante per la giovane fiorentina che vanta un cursus studiorum di tutto rispetto a partire dalla Laurea cum laude in Storia dell’Arte alla John Cabot University di Roma, quindi il Master in Storia dell’Arte al Courtauld Institute of Art di Londra prima di approdare nella Fondazione americana nel 2014 dove ricopre, dal 2017, il ruolo di Direttore della Ricerca.  Ha anche lavorato come consulente per “Hunting Nazi Treasure”, una serie di documentari investigativi in ​​otto parti prodotta da Saloon Media nel 2017. Il programma continua in onda su American Heroes Channel di Discovery,History Channel-Canada e Canale Focus in Italia, con ulteriori future trasmissioni pianificate a livello internazionale. Ora, alla guida della più nota istituzione mondiale impegnata nel recupero e restituzione delle opere d’arte trafugate dai nazisti durante la II Guerra Mondiale, la giovane accademica italiana avrà l’opportunità di contribuire alla ricerca di tante opere d’arte ancora celate restituendole ai Paesi legittimi proprietari e alla pubblica fruizione dopo oltre 70 anni di oblio. Un compito entusiasmante per una appassionata dell’Arte, che va ad aggiungersi alla fila dei tanti – spesso sconosciuti eroi – che, proprio in tempo di Guerra si adoperarono, in segreto, ad anche a sprezzo della vita, per difendere il favoloso patrimonio artistico europeo dalle trafugazioni operate dai nazisti con l’ordine di Hitler. Benché la sua fondazione risalga solo al 2007 la Monuments Men Foundation for the Preservation of Art ha una storia avventurosa che parte nel 1943 quando il 23 giugno, l’allora Presidente degli Stati Uniti, Franklin Delano Roosvelt (Hyde Park, 30 gennaio 1882 – Warm Springs, 12 aprile 1945) approvò la costituzione della Commissione americana per la protezione e il salvataggio dei monumenti

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Mercatini di Natale 2019: quali visitare in Italia e in Europa

Dall’Alto Adige a Dresda: ecco i migliori mercatini di Natale 2019 dove immergersi, completamente, nell’atmosfera natalizia. di Anna Rita Felcini Sembra strano dirlo ma ormai ci siamo: manca poco meno di un mese al Natale, e in Italia e nel resto dell’Europa i mercatini a tema stanno prendendo forma. Paesaggi suggestivi. Vette innevate. Luci multicolore che riscaldano il clima gelido dell’inverno. E ancora, baite in legno, cadeaux festanti, bibite fumanti e cibi della tradizione. I mercatini natalizi sono una realtà molto antica, nel panorama europeo, che ha preso piede in Italia a partire dagli Anni ’90 attestandosi come una tra le abitudini imperdibili per tutti gli amanti delle festività natalizie. Come disse Fabrizio Caramagna, grande studioso e scrittore di aforismi: “Mercatini di Natale. E la città odora d’inverno, di vin brulé sulle bancarelle. Di sciarpe avvolte intorno al collo, di regali da acquistare e di strade mai viste”.  Vediamo allora insieme quali sono i mercatini natalizi più belli d’Europa e d’Italia, mete di visitatori da ogni parte del mondo.  Il mercatino di Natale a Dresda, il più antico e visitato Il mercatino di Natale a Dresda è il più antico che la storia odierna possa raccontare. Strielzemarkt, questo è il nome di origine, è nato nel 1434. Nel centro storico della città, in piazza Altmarkt, negli stand “dalle tegole rosse” potrete assaggiare i dolci tipici della città: lo Strietzel e il Dresdner Chrisstollen, oltre che perdervi nelle coloratissime e originalissime bancarelle con tutte le novità del Natale. Dal 27 novembre al 24 dicembre 2019. I mercatini di Natale a Innsbruck Si svolgono nel centro storico nel quale spicca il famoso Tettuccio d’Oro “Goldenes Dachl”, il cinquecentesco simbolo della città, circondato da palazzi medievali ricchi di elaborate facciate. Imperdibili le degustazioni di specialità tradizionali quali le frittelle dolci, le “Kiachln”, e

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L’Italia ai Mondiali di calcio femminile 2019

Tutto pronto per l’inizio dei Mondiali di calcio femminile in Francia. Le nostre ragazze esordiscono il 9 giugno. di Anna Rita Felcini La Nazionale femminile italiana partecipa ai Mondiali di Calcio in Francia dal 7 giugno al 7 luglio, grazie al pass ottenuto piazzandosi al primo posto nel proprio girone di qualificazione. Sicuramente meno note dei loro colleghi maschi, sono tutte calciatrici di esperienza che spesso, nonostante la giovane età, hanno alle spalle una carriera calcistica di tutto rispetto. Preparate dalla ct Milena Bertolini, classe 1966, ex calciatrice di grande esperienza che, curiosità, ha il titolo per allenare anche una squadra maschile di serie A, le ragazze non riuscivano ad arrivare in una fase finale della Coppa del Mondo dal 1999 con i gol di Patrizia Panico (ancora oggi la donna con più presenze e gol con la maglia della Nazionale). E prima di allora avevano conquistato il pass buono per giocarsi la Coppa soltanto nella 1ª edizione del torneo, Cina 1991, grazie alla bomber Carolina Morace, la prima grande campionessa italiana. Fino alla competizione cinese, il calcio femminile aveva avuto difficoltà a trovare spazio, un po’ per i pregiudizi interni a uno sport considerato da sempre prettamente maschile, un po’ per un numero di atlete non sufficiente a generare interesse mediatico. Nonostante esistano squadre di calcio femminili fin dal 1946, la storia dello sport nazionale italiano per eccellenza giocato dalle donne ha avuto una strada difficoltosa e piena di ostacoli. Fino agli anni ’80 le donne che giocavano a calcio erano poche. Ma poi le cose sono iniziate a cambiare. Le calciatrici sono aumentate e aumentano ancora, soprattutto negli ultimi anni. Rispetto a vent’anni fa le tesserate in Italia sono cresciute del 111% (dati Uefa), arrivando a quota 23.903. E sono cresciute ancor più nelle categorie giovanili, anche se

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