lattosio

Latte d’asina, tesoro di natura per il benessere e la bellezza

Usato nei secoli da regine e imperatrici non è solo un ingrediente di cosmetici al top, ma anche un alimento sano da conoscere e riscoprire. Di Alberto Piastrellini Si narra che la bellissima Poppea Sabina, seconda moglie dell’imperatore Nerone, usasse concedersi bagni di bellezza immergendosi nel latte di centinaia d’asine allevate appositamente allo scopo e che altrettanto facesse l’avvenente Cleopatra. In tempi più recenti anche Paolina Bonaparte, Josephine de Beauharnais e l’imperatrice d’Austria più nota come Sissi hanno usufruito di questo latte “miracoloso” per donare morbidezza e giovinezza alla loro augusta pelle. Ma sarà vero? Scopriamo insieme quali sono le caratteristiche del latte d’asina che a partire da Ippocrate e passando dalla narrazione di Plinio il Vecchio, ha attraversato orgogliosamente indenne tutta la storia della medicina e della cosmesi occidentale per essere “riscoperto” oggi come ingrediente d’elezione per prodotti legati alla salute e alla bellezza. Durante il viaggio, poi, andremo anche a conoscere una giovane veterinaria che ha trasformato la sua grande passione per questi animali in una vera e propria attività di impresa fondando una azienda agricola, tutta al femminile, che, a partire dall’allevamento di 40 asini produce e vende latte d’asina e prodotti cosmetici derivati. Il tutto nel pieno rispetto del benessere degli animali, allevati allo stato semibrado sulle splendide colline marchigiane di Colmurano (MC) a due passi dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Il latte d’asina: caratteristicheSimile, per composizione, al latte materno della specie umana, il latte di Equus asinus si distingue dal latte vaccino per il basso tenore lipidico (quindi minor materia grassa) ed un elevato tasso di lattosio. Estremamente digeribile, le sue caratteristiche chimiche lo rendono poi alimento elettivo per quei bambini che dimostrano allergie ed intolleranze alimentari nei confronti delle proteine contenute nel latte vaccino nonché un valido sostituto per quelli che non possono

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Ciambellone all’acqua

Un dolce leggero e per gli intolleranti al lattosio. Di Serena Lepri Avete voglia di coccolarvi con una merenda soffice e golosa, ma non volete pentirvi di aver mangiato una torta troppo peccaminosa? Allora questo Ciambellone all’Acqua, senza latte né burro fa al caso vostro. Sì, avete capito bene! Anch’io all’inizio ero incredula nell’utilizzare l’acqua in un dolce e pensavo mi sarebbe venuta una torta antiestetica, dura e insapore. Al contrario, questo ciambellone è una nuvola, leggera, ottima da inzuppare in una tazza di tè o da farcire con una marmellata. Inoltre, questo ciambellone è perfetto per chi è intollerante al latte e ai suoi derivati ma non vuole rinunciare al gusto di una buona torta. L’intolleranza al lattosio rappresenta un problema ormai sempre più diffuso.Il lattosio è lo zucchero presente nel latte e per essere assorbito a livello intestinale deve essere scisso in due zuccheri più semplici, il glucosio e il galattosio, da un enzima chiamato lattasi. Ciò che provoca questa patologia, infatti, sembra proprio essere la mancanza o la scarsa presenza di questo enzima. In realtà i sintomi del malassorbimento del lattosio dipendono anche dalla microflora intestinale presente che, in particolari periodi della vita, può essere alterata e causare uno stato di disbiosi.Ma perché alcune persone intolleranti al lattosio stanno più male di altri?Perché il deficit di lattasi non è un fenomeno tutto o nulla, bensì dose-dipendente, quindi è in proporzione alla quantità di lattosio che si mangia con l’alimento e, appunto, la conseguente sintomatologia varia di soggetto in soggetto. Tuttavia, se si sospetta che determinati alimenti contenenti latte e derivati ci possano far male, è meglio eliminarli dalla nostra dieta, almeno per un periodo, e magari mangiare del cibo che si è sicuri che non ci crei problemi. Quindi, provate questo dolce!
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L’alimento amico delle donne: il latte

Come prevenire l’osteoporosi con il latte. Di Serena Lepri Tolstoj diceva che le donne sono una vite su cui gira tutto e per far sì che la donna sia capace di reggere e sorreggere tutto ciò che la circonda è fondamentale che sia forte. La forza deve esserci nel coraggio, nelle azioni e nei pensieri delle donne ma anche nel fisico. Soprattutto quando la vita di una donna si affaccia verso la menopausa, lei deve saper accogliere questo periodo di profondi cambiamenti con grande forza. La menopausa, purtroppo, porta la donna alla predisposizione di un maggior numero di patologie in quanto viene a mancare il potere protettivo degli estrogeni che la accompagnava fino a ieri. L’osteoporosi è una di quelle malattie da combattere e se ne può prevenire l’insorgenza con un alimento alleato delle donne: il latte. Ormai è largamente conosciuto il binomio calcio–ossa, ma forse non molti conoscono il motivo chimico che c’è dietro questa relazione. Il latte, in realtà, contiene pochissimo calcio rispetto ad altri alimenti. Infatti, 100 g di latte contengono 120 mg di calcio, 100 g di parmigiano ne contengono 1200 mg, cioè oltre 1 g! Vi chiederete, allora, come mai non si consiglia il formaggio per chi ha problemi ossei e/o di malassorbimento di calcio, visto che ne contiene molto di più. La risposta sta proprio nella composizione chimica nel latte, in come è fatto, ovvero nelle interazioni che si instaurano tra il minerale e le altre molecole del latte. Solo per annoverarne una, il latte contiene il lattosio, il suo zucchero per eccellenza, che, nel nostro intestino, viene trasformato in acido lattico. La tanto acclamata flora batterica del nostro colon riesce a creare, a partire dal lattosio, un ambiente relativamente acido, il quale favorisce l’assorbimento del calcio. Nel formaggio, invece, il lattosio non è

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