Dal MIT di Boston arriva un incoraggiamento per le giovani donne

L’importanza per le donne di avere punti di riferimento femminili

“Siate curiose e non guardate troppo indietro”. Così si apre un post comparso sul profilo facebook di Labodif. Di cosa si tratta? Citando testualmente si tratta di un “laboratorio” di ricerca, formazione e consulenza che si distingue per il suo orientamento specialistico ed innovativo verso la valorizzazione delle differenze di uomini e donne. Ed in effetti il post mira a rievocare il percorso di vita e formazione di Gigliola Staffilani matematica e professoressa presso il Massachusetts Institute of Technology, nonché membro dell’Accademia nazionale delle scienze. 

Un percorso, il suo, che sembrava forzatamente indirizzato verso altri obiettivi. Qualcosa o forse è meglio dire “Qualcuno” ha però contribuito ad un radicale cambio di rotta. Ma andiamo per gradi. La piccola Gigliola è abruzzese, di Villa Rosa di Martinsicuro in provincia di Teramo e mostra subito il suo talento per la matematica. Ma la morte prematura del padre rischia di interrompere l’ascesa della ragazza nel mondo dei numeri. Il percorso più naturale per una donna del posto sembra essere quello di parrucchiera. E forse questo sarebbe stato il suo futuro se qualcuno non si fosse messo “di traverso” a questo destino a cui molte donne venivano avviate. 

A giocare un ruolo determinante nel futuro della ragazza, stando a quanto riporta Labodif, è il suo professore di liceo che intuisce il suo non comune talento. Il prof. Illuminati, sarà proprio colui che convincerà la famiglia a mandare la ragazza all’Università e così avverrà. Dopo una laurea conseguita a pieni voti, la Staffilani partecipa ad un concorso nazionale per professore associato, ma scrive Labodif “la domanda non fu neanche presa in considerazione”. Ma con gli stessi titoli di studio, la Staffilani viene selezionata “addirittura” come assistant professor sia a Princeton che a Stanford. Poi le si aprono anche le porte del Massachusetts Institute of Technology, il “mitico” (MIT).

Ma non finisce qui. “E’ la seconda donna della storia ad avere una cattedra “full”- scrive Labodif – e la prima italiana di sempre. Ed ancora nel 2021 viene eletta membro dell’Accademia nazionale delle scienze degli Stati Uniti d’America. E’ poi sempre lei a fondare l’associazione “Mit Women in mathematics”. Perché è sempre lei a sostenere che “c’è bisogno di punti di riferimento femminili per le ragazze”. In buona sostanza proprio quelli che a lei sembra che siano mancati. E’ sempre lei a dire alle giovani donne: “Non accettate mai che qualcuno vi dica che il vostro contributo non vale […]; alle volte anche una piccola osservazione inaspettata può valere molto.          

Di Maria Teresa Biscarini

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