Donna Vita Libertà: il movimento trainato dalle donne

L’incontro “oltre il velo” nel Festival del Giornalismo di Perugia

“Oltre il velo: i diversi attori della società civile nel movimento trainato dalle donne in Iran”. Questo è il titolo dato all’evento in programma per sabato 20 aprile 2024 all’interno del Festival Internazionale del giornalismo di Perugia. L’incontro si svolgerà all’Hotel Brufani dalle ore 19:15 alle 20:05 è sarà anche in live streaming e on demand. Dalle anticipazioni trapelate, al centro dell’evento sarà il movimento “Donna Vita Libertà”. L’idea trainante che ne sta alla base è quella che riconduce alla transizione dalla tirannia religiosa al processo per la democrazia, la libertà e l’uguaglianza in Iran. Il movimento spontaneo posto sotto ai riflettori è dunque quello che ha contribuito “all’espansione della resistenza civile, comprendendo movimenti di non sole donne. Tra i sostenitori vanno infatti annoverati anche giovani, studenti, insegnanti, lavoratori, attivisti per i diritti umani, ambientalisti e altri”. Il leitmotiv in buona sostanza è rappresentato dall’impegno per “un cambiamento fondamentale”. 

A metterlo nero su bianco, sta scritto nella pagina di presentazione – è stata la Premio Nobel per la Pace Narges Mohammadi dal carcere. Nel discorso (di cui al link) che la stessa ha tenuto in occasione della cerimonia del 10 dicembre scorso a Oslo, sono stati così enucleati i diversi attori sociali rispetto ai quali le donne sono divenute una “potente forza” trainante. Si è così fatto un passo avanti rispetto alla concezione piuttosto riduttiva del movimento Donna Vita Libertà finora prevalsa in Occidente. Non si tratta “soltanto” di una forma di lotta per i diritti delle donne, quanto un cantiere volto ad individuare le radici storiche, le prospettive future e i diversi soggetti che compongono il movimento di avanguardia. Cruciali, in tal senso, le proteste diffusesi a macchia d’olio nel mondo per la morte di Jina Mahsa Amini “rea” di non aver indossato correttamente l’hijab Un arresto da parte della cosiddetta “polizia morale” che grida vendetta anche perché da quell’arresto è seguito il coma e in un rapido crescendo l’esito letale. Una vicenda umana che è stata trasposta in un libro edito da Rizzoli di cui al presente link.

Di Maria Teresa Biscarini

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