La leggenda di Aracne

Questo racconto avvincente della mitologia greca, descritto da Ovidio nelle sue Le Metamorfosi, ci porta nel cuore di una competizione divina, svelando le conseguenze avverse dell’eccessiva presunzione e del disprezzo per gli dei.

Chi era Aracne

Aracne, una giovane e talentuosa tessitrice di Lidia, era rinomata per la sua abilità senza pari nel creare opere d’arte tessute. La sua fama si diffuse come il vento tra gli uomini e gli dei, attirando l’attenzione della stessa Athena (Minerva o Pallade per i Romani), dea della sapienza, delle arti e della guerra. Mossa da un’ambizione feroce, Aracne osò confrontarsi con la divinità stessa, arrogandosi di essere superiore a ogni altra creatura nell’arte del tessuto.

La dea Atena, offesa dalla sfida della giovane, si trasformò in un’anziana tessitrice e accettò il confronto. Ciò che seguì fu una gara di destrezza e ingegno, con le due artiste che creavano meravigliose opere tessute. 

Il rifiuto di Aracne di riconoscere la superiorità della dea la portò a una sconcertante decisione. Sotto l’emozione dell’orgoglio ferito e dalla disperazione, Aracne tessé un drappo che dipingeva gli dei dell’Olimpo nell’atto di commettere errori e abusi. La sua eccezionale bravura e l’audacia provocatoria furono il colpo finale nella sua sfida agli dei.

La reazione di Atena fu rapida e implacabile. Scoppiando in un accesso d’ira, la dea svelò la sua vera identità e distrusse il lavoro di Aracne. Non contenta di questo, inflisse un destino ancora più oscuro alla tessitrice mortale. 

La trasformò in un ragno, condannandola a tessere per l’eternità.

 Che cosa ci insegna il mito di Aracne

Il mito di Aracne ci offre una lezione profonda sull’orgoglio e sulla presunzione umana.

Aracne, con la sua audacia temeraria, pagò un prezzo terribile per la sua sfida agli dei, una punizione che si rifletté nella sua metamorfosi eterna in ragno.

Inoltre, ci ricorda che anche il talento straordinario deve essere accompagnato dall’umiltà e dal rispetto per le forze che governano l’Universo. Solo attraverso l’accettazione della propria posizione nell’ordine cosmico, gli esseri umani possono sperare di evitare il destino tragico di Aracne e trovare equilibrio e armonia nelle loro vite.

L’ordine cosmico si riferisce alla concezione dell’Universo come un sistema organizzato e armonioso, governato da leggi naturali e forze che regolano il suo funzionamento. Questo concetto implica che tutto nell’universo, dai corpi celesti alle creature viventi, sia interconnesso e influenzato da un insieme di leggi e principi che mantengono un equilibrio e un’armonia generale.

Nel contesto del mito di Aracne, l’ordine cosmico rappresentava il sistema più ampio nel quale gli dei, gli esseri umani e tutte le altre creature erano inseriti. Aracne, con la sua presunzione e la sua sfida agli dei, infranse quest’ordine e subì le conseguenze tragiche della sua disobbedienza.

Il mito di Aracne rivive anche nell’odierna classificazione degli Aracnidi, una classe d’insetti che porta il nome della sventurata tessitrice dell’antica Grecia. Gli Aracnidi, con le loro caratteristiche distintive e le loro abilità predatrici, incarnano il richiamo dell’arte tessile e della rivalità divina che ha caratterizzato il racconto mitologico.

Aracne e la Storia dell’Arte

Il mito di Aracne ha influenzato profondamente l’arte occidentale, con rappresentazioni iconiche che risalgono dall’antichità e si estendono fino ai giorni nostri. Numerosi artisti nel corso dei secoli hanno interpretato questo mito, contribuendo a un dialogo artistico che ha attraversato il tempo. Affrontando temi universali come l’ambizione, l’orgoglio, la rivalità e la punizione divina, il mito ha mantenuto la sua importanza attraverso i secoli.

Il grande pittore fiammingo Pieter Paul Rubens, ha dipinto a olio una tavola come studio o bozzetto preparatorio del mito di Aracne.

Il piccolo dipinto raffigura la gara di tessitura tra Athena e Aracne, come narrato nelle Metamorfosi di Ovidio. Anche se Aracne vince la sfida, Athena la punisce per aver offeso gli dèi e per non aver riconosciuto la loro superiorità. Il dipinto intitolato Pallade e Aracne, datato 1637, si trova in USA, al Museo di Belle Arti della Virginia, nella città di Richmond.

Un’altra opera sul mito di Aracne è Le filatrici (La favola di Aracne) un dipinto a olio su tela realizzato intorno al 1657 dal pittore spagnolo Diego Velázquez. L’opera è conservata nel Museo del Prado a Madrid.

L’illustratore francese Gustave Doré ha disegnato il mito di Aracne come descritto da Dante Alighieri nel suo capolavoro, La Divina Commedia. Il poeta collocò il mito di Aracne nel Purgatorio, precisamente nella cornice dei Superbi, nel XII canto. Le vibranti illustrazioni di Doré portano in vita le parole di Dante, offrendo una visione visiva di questa parte espressiva dell’opera letteraria.

By Rosa Maria Garofalo

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