La leggenda di Siringa e Pan

Nel pantheon della mitologia greca, vi sono racconti intrisi di passione, desiderio e trasformazione. Uno di questi è quello della ninfa Siringa e del dio Pan.

 Chi era Siringa

La storia di Siringa e Pan inizia con una giovane ninfa, una naiade figlia del dio fluviale Ladone.

Con la sua sfolgorante bellezza e il suo spirito libero, Siringa viveva e si muoveva attraverso i boschi, danzando tra gli alberi e le acque cristalline dei fiumi. La sua grazia e la sua purezza catturarono l’attenzione di molti, tra cui il dio Pan, un essere per metà uomo e con sembianze caprine il resto del corpo.

Pan, affascinato dalla bellezza di Siringa, s’innamorò follemente di lei, ma la timida ninfa non contraccambiava i suoi sentimenti e cercò disperatamente di sfuggire alle sue attenzioni indesiderate. La giovane Siringa, temendo per la sua sicurezza e la sua libertà, si nascose tra i boschi in cerca di rifugio.

Il dio Pan, determinato a conquistare il cuore della ninfa, la inseguì senza sosta attraverso i boschi, e il suo desiderio aumentò trasformandosi in un’ossessione incontrollabile. Siringa, esausta e spaventata, pregò gli Dei per chiedere aiuto, ma le loro risposte restarono silenziose di fronte alla furia del dio Pan.

Pan era figlio di Hermes e della ninfa Driope e appena nacque fu abbandonato dalla madre perché deforme e di sembianze animalesche.

Il padre Hermes lo raccolse e lo portò fra gli Dei dell’Olimpo, quindi, molto probabilmente questo fu uno dei motivi per cui gli Dei non intervennero nell’aiutare la ninfa Siringa molestata dal dio Pan.

Pan and Syrinx.*oil on panel.*40,3 x 61 cm.*ca 1617

Nella sua disperazione, Siringa implorò il fiume Ladone, suo padre, di proteggerla dalla violenza di Pan.  In altre versioni del mito, Siringa invocò le sue sorelle Naiadi, oppure la madre Terra, Gea.  Il fiume, comprensivo della sua richiesta, la trasformò in una canna palustre e quando Pan raggiunse infine il luogo dove la ninfa si era nascosta, rimase sbalordito di fronte alla metamorfosi di Siringa in una canna.

Disperato e incapace di accettare la sua sconfitta, Pan raccolse alcune canne e le intrecciò insieme per creare il suo strumento musicale, il flauto di Pan o “siringa“. Così, la ninfa Siringa sopravvisse nella memoria del dio, trasformata in musica e leggenda.

Quest’antica leggenda, sebbene avvolta nella mitologia, evoca temi profondi e forti che riecheggiano ancora oggi. L’aspirazione alla libertà e all’autodeterminazione di Siringa si scontrò con il desiderio oppressivo e non richiesto di Pan, un tema che purtroppo resta ancora attuale in molte vicende contemporanee.

La mitologia greca e quella romana hanno sempre trattato argomenti scottanti nei loro racconti, temi che sono attuali anche nei nostri tempi contemporanei.

Siringa e Pan in Storia dell’arte

La leggenda di Siringa e Pan ha ispirato i più grandi artisti del passato tra cui il grande Rubens.

Il quadro Pan e Siringa, datato tra il 1617 e il 1619, fu dipinto a due mani dal giovane Peter Paul Rubens con Jan Brueghel il Vecchio.

La tela si trova a Kassell in Germania, al Museumslandschaft Hessen Kassel.

Nel dipinto, i due grandi pittori hanno raffigurato a destra della scena, una bella e formosa ninfa, completamente nuda e dalla candida pelle, essa pudicamente si copre le parti intime con un lembo del suo mantello, mentre a sinistra un rude, muscoloso e rozzo dio dalle sembianze caprine sbuca all’improvviso tra le piante lacustri.

La scena è colta nell’attimo prima della trasformazione istantanea della ninfa in canna selvatica.

Il pittore francese Nicolas Poussin, famoso per i suoi quadri mitologici, nel 1637 ha dipinto una tela intitolata Pan e Siringa, in esposizione a Dresda, in Germania, allo Staatliche Kunstsammlungen Dresden.

La scena del suo dipinto è molto più complessa rispetto al quadro di Rubens e di Brueghel e ci mostra la candida Siringa nell’attimo il cui Pan sta per prenderla dopo un estenuante inseguimento.

La ninfa invoca l’aiuto delle Naiadi e del fiume Ladone suo padre che si trovano a sinistra della scena. Da notare nel quadro il particolare dell’amorino con una torcia fiammeggiante e una freccia sopra al dio Pan, simbolo della sua passione incontrollabile. 

A Napoli, al Museo Archeologico Nazionale, si può ammirare uno splendido gruppo marmoreo, una copia romana da un originale di Eliodoro, un grande scultore greco, opera datata tra il III-II secolo a.C., la statua fa parte della Collezione Farnese.

Il dio Pan è raffigurato mentre insegna al giovane pastore Dafni, l’uso della siringa, un antico strumento musicale a fiato usato dai pastori dell’antica Grecia.

Strumento musicale nato dalla tragica leggenda di Siringa e Pan.

By Rosa Maria Garofalo

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