LA SIBILLA CUMANA

La Sibilla Cumana, sacerdotessa di Apollo, era la più importante fra le Sibille

Le Sibille furono figure profetiche o veggenti della religione greca e romana, erano donne sacerdotesse vergini realmente esistite che esercitavano il dono della divinazione mettendo in comunicazione uomini e divinità.

Chi era la Sibilla Cumana

La Sibilla Cumana era una delle più importanti profetesse della religione romana e come dice il suo nome, essa praticava la sua arte divinatoria a Cuma, città campana della Magna Grecia, poi assorbita dall’Impero Romano. 

La Sibilla svolgeva la sua attività di veggente nei pressi del lago d’Averno, in una caverna conosciuta come l’Antro della Sibilla.

L’Antro della Sibilla esiste tuttora, è una galleria artificiale di epoca greco-romana, ritrovata a seguito degli scavi archeologici dell’antica città di Cuma.

In questo luogo la Sibilla Cumana, ispirata dal dio Apollo, cadeva in trance e scriveva le sue predizioni in esametri su foglie di palma, il vento proveniente dalle centinaia di aperture della caverna spargeva per aria le foglie di palma con le sue predizioni.

Erano difficili da interpretare, infatti, erano chiamate predizioni sibilline, anche a causa dell’ambiguità dei versi che si prestavano a varie interpretazioni.

Ancora oggi l’aggettivo sibillino è usato con riferimento a ciò che è oscuro e difficile da comprendere.

L’importanza della Sibilla Cumana in terra italica era paragonata alla fama dell’Oracolo di Delfi in Grecia.

Alla sua figura di veggente è legata anche una leggenda mitologica: il dio Apollo s’innamorò di lei quando era una bella e giovane ragazza, chiedendole di diventare la sua sacerdotessa.

Essa poteva chiedere di tutto al dio, egli avrebbe esaudito ogni suo desiderio.

La Sibilla Cumana chiese l’immortalità ma dimenticò di chiedere anche l’eterna giovinezza, infatti, fu destinata a un lunghissimo invecchiamento.

In letteratura sia Virgilio sia Ovidio parlano della Sibilla.

Nell’Eneide di Virgilio la Sibilla Cumana fu interpellata da Enea per conoscere il proprio destino; mentre nelle Metamorfosi di Ovidio, la Sibilla Cumana narra a Enea del dono della divinazione ricevuto da Apollo insieme alla sua immortalità ma non l’eterna giovinezza.

Influenza della Sibilla Cumana in Storia dell’Arte

Diversi artisti hanno raffigurato la Sibilla Cumana nelle loro opere, alcuni di essi la rappresentano giovane e bella, altri invece come una donna vecchissima.

Il grande Michelangelo, nella meravigliosa Cappella Sistina, rappresenta affrescata la Sibilla Cumana come una nerboruta e forte donna mascolina molto anziana. 

Potrebbe sembrare fuori luogo trovare affrescata la Sibilla Cumana, simbolo della religione pagana romana in un luogo di culto cristiano, ma la profetessa pagana, trova il suo posto nei Grandi Veggenti, una serie di personaggi pagani e biblici importanti per le loro profezie.

La posizione della Sibilla Cumana nella campata centrale dell’intera volta della Cappella Sistina ricorda la sua fondamentale profezia riportata da Virgilio nelle sue Bucoliche: la veggente annunciò la nascita di un bambino durante il regno dell’imperatore romano Augusto, un bambino che avrebbe dato origine a una nuova progenie celeste in grado di riportare l’Età dell’oro.

Questa è la più importante profezia pagana riletta in chiave cristiana, che aprì la strada alla connessione tra cultura classica e dottrina cristiana durante l’Umanesimo

Si riteneva, infatti, che Dio, sebbene si fosse manifestato in maniera più diretta ai profeti  biblici dell’Antico Testamento, avesse trasmesso frammenti della sua Rivelazione anche ai pagani, in particolare alle Sibille, sacerdotesse e veggenti.

La Sibilla Cumana del Domenichino, importante pittore del Seicento, ci mostra una bella e seducente sacerdotessa di Apollo.

Il pittore dipinse ben quattro tele sulla Sibilla, la prima di queste, in ordine cronologico, è quella conservato alla Galleria Borghese di Roma.

Invece il pittore Gian Domenico Cerrini, detto il Cavalier Perugino, un pittore del tardo Seicento, ci ha lasciato un bellissimo dipinto che raffigura l’incontro tra il dio Apollo e una giovane attraente Sibilla Cumana.

Il quadro, infatti, si chiama Apollo e la Sibilla Cumana.

Questo quadro è conservato a Berlino, alla Gemäldegalerie.

Il pittore Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, ha dipinto un’incantevole e giovane Sibilla Cumana.

Il suo quadro intitolato Sibilla Cumana con putto, datato 1651, si può ammirare a Londra, alla National Gallery.

By Rosa Maria Garofalo

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