LE SELKIE

Creature acquatiche della mitologia irlandese, scozzese, islandese.

Le Selkie dette anche Roan fanno parte della mitologia nordica dell’Irlanda, della Scozia, delle isole Fær Øer, e in misura minore anche della Norvegia e dell’Islanda.

Chi sono le Selkie

L’origine del loro nome risale allo scozzese arcaico, a sua volta derivato dall’inglese antico e significa foca.

Le Selkie sono delle creature acquatiche terioformi, cioè che prendono la forma di un animale.

Nella storia delle religioni, il teriomorfismo è l’attribuzione di forma animale a una o più divinità, oppure ad altre entità come spiriti e demoni. Fanno parte di culti antichi e della mitologia.

Molte divinità (un esempio per tutti il pantheon delle divinità dell’antico Egitto) assumono la forma di un animale, oppure hanno il corpo umano e la testa di un animale.

Le Selkie secondo le varie leggende locali, vivono nel mare come foche ma sono in grado di rimuovere il loro manto di foche e tramutarsi in esseri umani, e spesso si trasformavano in donne, qualche  volte anche in uomini.

A volta accadeva che il loro manto fosse rubato da qualcuno, e quindi, erano costrette a rimanere sulla terraferma finché non rientravano in possesso del manto perduto. 

Nelle isole scozzesi c’era una certa riluttanza a uccidere le foche, poiché si credeva che fossero esseri umani trasmutati e ucciderle avrebbe significato attirarsi la sfortuna.

Quasi tutte le leggende sulle Selkie ruotano su personaggi femminili cui è rubato il manto e si trovano quindi costrette a rimanere sul posto.

Infatti, per le Selkies, il manto è necessario per riprendere la forma animale di foca e ritornare in acqua.

Una leggenda di Unst, un’isola della Scozia nord-orientale, facente parte dell’arcipelago delle Isole Shetland e situata tra l’oceano Atlantico e il mare del Nord, narra che un giovane pescatore vide delle persone che danzavano in spiaggia: erano Selkie. 

Tornando a casa trovò una bellissima pelle di foca e la portò con sé, era il manto di una selkie, la quale accortasi della sparizione del suo manto andò a bussare alla porta di casa del giovane.

Il pescatore ammaliato dalla sua bellezza le chiese di sposarlo e la selkie accettò; naturalmente il pescatore si guardò bene dal restituire alla selkie il suo mando di foca.

La coppia visse felice ed ebbe dei bambini ma un giorno uno dei figli trovò la pelle di foca della madre e allora lei finalmente ritornò a casa sua nell’oceano.

Non di rado chi sposava le Selkie rimaneva solo e abbandonato anche con figli, una volta che la selkie, bloccata sulla terraferma, ritrovava finalmente il suo manto.

Secondo altre leggende i maschi selkie avevano il potere di scatenare le tempeste e far naufragare le navi e, durante l’alta marea, era possibile attirarli versando sette lacrime in mare.

Selkie e arti figurative 

Diversi artisti contemporanei, tra cui grafici, illustratori, pittori e scultori che vivono nei luoghi dove le leggende delle Selkie sono conosciute e fanno parte della cultura locale, hanno dedicato delle opere a quest’antico mito.

Sono molto belle le illustrazioni sulle Selkie dell’artista Julie Dillon, un’illustratrice americana specializzata nel fantasy e nella fantascienza.

Uno scultore scozzese di nome David Powell ,ha creato una Selkie utilizzando rami di salice e metallo e si può vedere quest’opera in Scozia a Culzean Castle, un castello situato nel villaggio scozzese di Culzean, nei dintorni di Maybole, nell’Ayrshire  meridionale (Scozia sud-occidentale).

L’artista ha creato 15 statue in salice e metallo, tutte esposte a Culzean Castle, nell’ambito della Mostra dedicata alle acque e coste.

Sono statue raffiguranti figure mitiche e reali, del mare e dell’acqua.

By Rosa Maria Garofalo

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