Donna Alloro

Mercatini di Natale 2019: quali visitare in Italia e in Europa

Dall’Alto Adige a Dresda: ecco i migliori mercatini di Natale 2019 dove immergersi, completamente, nell’atmosfera natalizia. di Anna Rita Felcini Sembra strano dirlo ma ormai ci siamo: manca poco meno di un mese al Natale, e in Italia e nel resto dell’Europa i mercatini a tema stanno prendendo forma. Paesaggi suggestivi. Vette innevate. Luci multicolore che riscaldano il clima gelido dell’inverno. E ancora, baite in legno, cadeaux festanti, bibite fumanti e cibi della tradizione. I mercatini natalizi sono una realtà molto antica, nel panorama europeo, che ha preso piede in Italia a partire dagli Anni ’90 attestandosi come una tra le abitudini imperdibili per tutti gli amanti delle festività natalizie. Come disse Fabrizio Caramagna, grande studioso e scrittore di aforismi: “Mercatini di Natale. E la città odora d’inverno, di vin brulé sulle bancarelle. Di sciarpe avvolte intorno al collo, di regali da acquistare e di strade mai viste”.  Vediamo allora insieme quali sono i mercatini natalizi più belli d’Europa e d’Italia, mete di visitatori da ogni parte del mondo.  Il mercatino di Natale a Dresda, il più antico e visitato Il mercatino di Natale a Dresda è il più antico che la storia odierna possa raccontare. Strielzemarkt, questo è il nome di origine, è nato nel 1434. Nel centro storico della città, in piazza Altmarkt, negli stand “dalle tegole rosse” potrete assaggiare i dolci tipici della città: lo Strietzel e il Dresdner Chrisstollen, oltre che perdervi nelle coloratissime e originalissime bancarelle con tutte le novità del Natale. Dal 27 novembre al 24 dicembre 2019. I mercatini di Natale a Innsbruck Si svolgono nel centro storico nel quale spicca il famoso Tettuccio d’Oro “Goldenes Dachl”, il cinquecentesco simbolo della città, circondato da palazzi medievali ricchi di elaborate facciate. Imperdibili le degustazioni di specialità tradizionali quali le frittelle dolci, le “Kiachln”, e

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Black Friday 2019: che cosa è, cosa conviene comprare e le offerte da evitare

Il Black Friday 2019 si avvicina: ecco come funziona il giorno di saldi e offerte più atteso dell’anno, con maxi sconti e prezzi imperdibili, dai negozi agli acquisti online. di Anna Rita Felcini Quando inizia il Black Friday 2019? La data ufficiale è venerdì 29 novembre, ma in realtà già da alcuni giorni è iniziata la corsa alle occasioni, soprattutto online. Giorni di sconti ai quali si aggiungerà lunedì 2 dicembre il Cyber Monday, la festa dell’hi-tech. Da dove deriva la tradizione del Black Friday? Letteralmente significa “venerdì nero” ed è il giorno con cui negli Stati Uniti si indica il giorno dopo il Thanksgiving. Formalmente non sarebbe una festività ufficiale ma, dato che il Thanksgiving cade nel quarto giovedì di novembre, le scuole e molte aziende fanno ponte con il weekend successivo. Poiché dicembre è alle porte, inoltre, di fatto il Black Friday segna l’inizio della stagione dello shopping natalizio. Ormai sempre più spesso le aziende iniziano a partire da lontano, proponendo promozioni ad hoc diversi giorni prima. Quindi lungo tutta la settimana che termina con il Black Friday è possibile approfittare di offerte e sconti proposti su diverse tipologie di prodotti.  Il Black Friday non riguarda solo l’e-commerce, come accadeva in passato quando gli acquisti erano esclusivamente online e coinvolgevano colossi come Amazon o eBay, ma è diventata un’iniziativa commerciale a 360° che interessa un po’ tutte le tipologie di acquisti e di attività. E non parliamo soltanto di shop che propongono capi di abbigliamento e accessori, ma anche viaggi, servizi e più di recente anche i supermercati sembrano aver ceduto alla tentazione del Black Friday proponendo offerte sugli alimentari. Ma cosa conviene comprare davvero? Innanzitutto un giro su Amazon è d’obbligo, ma anche gli altri siti delle grandi catene che si occupano di tecnologia ed elettronica sono

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100 donne per immaginare un futuro declinato al femminile

La BBC ha pubblicato l’elenco delle 100 donne più influenti dell’anno; di alcune i media si sono già interessati, ma la maggior parte sono poco conosciute e tuttavia costituiscono esempi che altre possono assumere per affermare diritti tuttora negati. di Carmela Marinucci Come ogni anno dal 2013 nel mese di ottobre la rete britannica BBC stila l’elenco delle 100 donne più influenti dell’anno (most powerfull women), che si sono distinte in vari settori per l’affermazione dei diritti delle donne e che potrebbero ispirare tante altre a seguirne l’esempio. Il criterio di selezione di quest’anno era incentrato sul tema di come sarebbe il futuro al femminile, piuttosto che essere declinato come per lo più avviene dagli uomini, tenendo conto anche della distribuzione geografica delle candidate. I profili di quelle prescelte sono stati poi inseriti nelle categorie precostituite sulla base delle loro prevalenti attività: 19 sono attiviste, in vari settori; 19 hanno un ruolo da leadership; 18 sono professioniste affermate in campo scientifico e tecnologico; 17 si sono distinte in creatività; 14 lavorano nell’ambito della sanità; 13 sono atlete. Alcune di queste sono già famose, altre poco conosciute ai media, tutte comunque rappresentano in qualche modo le aspirazioni e gli ideali di tante altre donne. Tra le prime spiccano i nomi di:– Greta Thumberg, l’attivista ambientalista svedese che con il suo sciopero scolastico del venerdì, per attirare l’attenzione dei politici sui rischi correlati all’inazione sui cambiamenti climatici, ha ispirato il movimento globale degli studenti “Friday for Future”;– Alexandria Ocasio-Cortez diventata la più giovane donna eletta (29 anni) al Congresso statunitense e nota per avere presentato, assieme al suo collega del Partito Democratico Ed Markey la risoluzione sul cosiddetto “Green New Deal“, volto a stimolare lo sviluppo della green e blue economy per creare nuovi posti di lavoro e la riconversione dei lavoratori

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Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne

Orange The World: uguaglianza di genere contro lo stupro è il tema di quest’anno e lo slogan di una campagna di sensibilizzazione internazionale promosso dal Segretariato delle Nazioni Unite. di Alberto Piastrellini Il 25 novembre di ogni anno, dal 1981 si celebra la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne (risoluzione di designazione ufficiale n. 54/134 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 7 febbraio 2000); una data precedentemente scelta dagli attivisti per i diritti delle donne per onorare la memoria delle sorelle Mirabal, tre attiviste politiche della Repubblica Dominicana che furono brutalmente assassinate nel 1960 per ordine del dittatore   Rafael Leónidas Trujillo. Una Giornata di riflessione mondiale nella quale si invitano Governi, organizzazioni internazionali, ONG e Associazioni ad a unirsi e organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione tanto più che, malgrado il progresso culturale, i numeri del problema a livello mondiale sono allarmanti:  Un massacro, troppo spesso silenzioso che miete altrettante vittime del cancro, o degli incidenti stradali e della malaria combinati! L’ONU ricorda che la violenza contro le donne e le ragazze è una delle violazioni dei diritti umani più diffuse, persistenti e devastanti nel nostro mondo oggi e rimane ampiamente non denunciata a causa dell’impunità, del silenzio, dello stigma e della vergogna che la circondano. In termini generali, tali manifestazioni di violenza si concretizzano tanto in forme fisiche, quanto in quelle psicologiche: Le conseguenze di tali molteplici aspetti della violenza su donne e ragazze si protraggono per tutta la vita e minano tanto la salute fisica quanto quella psicologica andando a compromettere anche l’attività riproduttiva; non solo, i fenomeni violenti possono manifestarsi indiscriminatamente in tutte le fasi della vita di una donna.   Secondo le Nazioni Unite la violenza contro le donne continua ad essere un ostacolo al raggiungimento dell’uguaglianza, dello sviluppo, della

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Sempre più difficile per le madri conciliare lavoro e vita familiare

Secondo l’Istat in Italia le donne con figli co-abitanti sono più penalizzate nel tasso di occupazione rispetto a quelle senza figli coabitanti, come è pure rilevante il divario tra le italiane con figli che non hanno mai lavorato contro una media molto bassa delle europee. di Carmela Marinucci L’Istat ha diffuso il 18 novembre 2019 i risultati di un approfondimento https://www.istat.it/it/files//2019/11/Report-Conciliazione-lavoro-e-famiglia.pdf tematico su “Conciliazione tra lavoro e famiglia”, realizzato sulla base dei dati 2018 del modulo ad hoc europeo “Reconciliation between work and family life”, da cui emerge una forte disparità delle donne italiane nel poter conciliare i tempi da dedicare al lavoro con quelli destinati alla famiglia. Secondo quanto riportato dall’Istituto nazionale di statistica, nel 2018 in Italia il tasso di occupazione delle madri tra 25 e 54 anni alle prese con i figli piccoli, fino a 14 anni, è del 57% a fronte dell’89,3% dei padri, mentre il tasso di occupazione di donne senza figli coabitanti è invece pari al 72,1%. L’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) che monitora con l’annuale Rapporto https://asvis.it/public/asvis2/files/REPORT_ASviS_2019.pdf il percorso dell’Italia verso i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) dell’Agenda ONU al 2030, ha osservato come nel nostro Paese si sia creato un sistema di buone leggi in materia di uguaglianza di genere ed empowerment delle donne. Tuttavia, negli ultimi anni si è notato un depotenziamento, anche per carenza di fondi e risorse umane, come denuncia anche il peggioramento del rapporto tra i tassi di occupazione delle donne di 25-49 anni con figli in età prescolare e delle donne senza figli. Nel Meridione, una donna su 5 con almeno un figlio dichiara di non aver mai lavorato per prendersene cura. In generale, la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli di vita familiare risulta difficoltosa per più di un terzo degli occupati (35,1%)

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Maude “Lores” Bonney: pioniera dell’aviazione

A 122 anni dalla nascita si celebrano le imprese della prima donna trasvolatrice, mito dell’aviazione australiana e britannica. di Alberto Piastrellini Il 20 novembre del 1897, a Pretoria, in Sudafrica nasce Maude Rose Rubens, più nota come Maude “Lores” Bonney, la prima donna al mondo ad aver effettuato il volo in solitaria dell’Australia all’Inghilterra nel 1933.Una vita sulle ali degli aerei, la sua, frutto di una passione nata quasi per gioco e di nascosto (soprattutto all’inizio), considerando i pregiudizi e gli ostacoli culturali e sociali cui erano sottoposte le ragazze – tanto più quelle di buona famiglia – agli inizi del ‘900. E di buona famiglia inglese nel pieno della grandezza imperiale, Maude “Lores” Bonney era l’archetipo di brava ragazza: un’infanzia agiata benché movimentata fra la nascita in Sudafrica, i primissimi anni di vita a Londra, poi in Germania e quindi in Australia.Nelle mani ha il dono della Musica, tuttavia, malgrado gli ottimi risultati al pianoforte, l’ansia da palcoscenico le preclude la carriera concertistica. Nel 1928, a 31 anni, in Australia, durante un volo con un famoso aviatore locale, Bert Hinkler, cugino di suo marito primo aviatore ad aver effettuato in solitaria la tratta Australia – Inghilterra, avviene la folgorazione!Inizia a prendere lezioni di nascosto, ma viene scoperta del marito che, in direzione contraria rispetto al pensiero dominante, la incoraggia e addirittura le regala un biplano che lei battezza “My Little Ship” (“La mia barchetta”). Appena 3 anni dopo, nel 1931, all’indomani del Natale, Maude “Lores” Bonney si “imbarca” per la sua prima impresa che diventa anche il suo primo record: 15 ore di volo in solitaria da Brisbane (nel Queensland) a Wangaratta (Stato di Victoria); è il più lungo volo di un giorno per un’aviatrice australiana (1.600 Km)Ma Maude non si accontenta; un anno dopo è la prima donna

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A Bologna sbarca Il Mondo Creativo

Dal 14 al 17 novembre alla Fiera di Bologna arriva Il Mondo Creativo, il Salone dell’hobbistica e del fai da te. di Anna Rita Felcini Dal 14 al 17 novembre alla Fiera di Bologna arriva Il Mondo Creativo, il Salone dell’hobbistica Creativa, delle Belle Arti e del Fai da Te: un vero e proprio paradiso per gli appassionati del bricolage. L’evento, a cadenza semestrale, è dedicato a chiunque voglia scatenare la propria fantasia, l’estro e la creatività in infiniti settori di interesse che si possono ammirare, scoprire ma anche “provare” lungo tutto il percorso della fiera: arte degli addobbi, cucina creativa, cucito creativo, decorazione floreale, pittura decorativa e mosaici, découpage, patchwork, maglia, Belle Arti, bijoux, origami, embossing, scrapbooking e tanto altro ancora. Da più di 10 anni, Il Mondo Creativo rappresenta una delle manifestazioni di riferimento nel settore dell’hobbistica e della creatività, e per l’edizione 2019 si arricchisce di una importante novità: la creatività in purezza. La nuova edizione della manifestazione godrà, infatti, di un giorno aggiuntivo di apertura (il giovedì) esclusivamente riservato al Pad. 25 che ospiterà le aziende di materiali, accessori e strumenti per la creatività e l’hobbistica. Un giorno in più per le appassionate dell’handmade che potranno conoscere le ultime novità e le tendenze più fashion, e acquistare materie prime, gli strumenti e i prodotti in esposizione rappresentati dagli oltre 250 espositori. Il Mondo Creativo è il posto ideale per chi ha voglia di mettersi all’opera e creare qualcosa con le proprie mani divertendosi grazie al fitto e completo calendario di corsi e laboratori offerti dalle aziende espositrici. Al suo interno c’è anche Craft Your Party, la community fatta di bravissime creative, aziende giovani e dinamiche, professionisti che lavorano per creare una bella esperienza espositiva. L’area rappresenta la nuova forma della creatività, che da hobby è diventato

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Famiglie in un mondo che cambia

L’edizione 2019-2020 del principale Rapporto di UN Women “Progresso delle donne del mondo” esamina in modo approfondito la condizione delle famiglie in un mondo che cambia. di Carmela Marinucci L’Obiettivo 5 dell’Agenza ONU al 2030 per lo Sviluppo Sostenibile prevede di “Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne e delle ragazze”. Negli ultimi anni la legislazione e le politiche a favore delle donne hanno fatto dei progressi, ma sono troppo lenti rispetto all’obiettivo prefissato.  Occasione per fare una riflessione su questo aspetto sarà la presentazione in Georgia (Tblisi, 14 novembre 2019) dell’annuale Rapporto Progress of the World’s Womenhttps://www.unwomen.org/-/media/headquarters/attachments/sections/library/publications/2019/progress-of-the-worlds-women-2019-2020-en.pdf?la=en&vs=3512 di UN Women, che quest’anno si focalizza su “Famiglie in un mondo che cambia”. UN Women è l’organismo creato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2010 e operativo dal 2011 con l’obiettivo di promuovere l’Uguaglianza di Genere e l’Empowerment Femminile, e accelerare il cammino verso il progresso nella soddisfazione dei bisogni di donne e ragazze in tutto il mondo.  Ogni anno viene pubblicato un Rapporto della serie “The Progress of the World Women” con l’obiettivo di stimolare il cambiamento di leggi, politiche e programmi a livello globale, regionale e nazionale, creando un ambiente favorevole per le donne e le ragazze di realizzare i loro diritti.  L’edizione 2019 è una valutazione approfondita della realtà delle famiglie di oggi, tenendo conto delle profonde trasformazioni economiche, demografiche, politiche e sociali, analizzando le principali questioni che costituiscono fonti di preoccupazione, tra cui le leggi sulla famiglia, le differenze di reddito e di occupazione, il lavoro di assistenza non retribuito, la violenza contro le donne e le famiglie e le migrazioni.  Le famiglie sono diverse e in continua evoluzione, e non esiste una forma “standard” o “universale” di famiglia. Sulla base di ricerche, prove, approcci innovativi e casi di studio, il Rapporto esamina da vicino le famiglie in un mondo che cambia. A livello globale, poco più di un terzo delle famiglie sono coppie che vivono con bambini; le famiglie allargate sono quasi altrettanto comuni; le famiglie

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“Guerriere dal Sol Levante. La figura della donna guerriera in Giappone”

Al MAO di Torino omaggio alla figura della donna guerriera in Giappone con la mostra “Guerriere dal Sol Levante” fino al 1 marzo 2020. di Anna Rita Felcini L’Associazione Yoshin Ryu in collaborazione con il MAO – Museo d’Arte Orientale di Torino rende omaggio alla figura della donna guerriera in Giappone con la mostra “Guerriere dal Sol Levante. La figura della donna guerriera in Giappone” visitabile fino al 1 marzo 2020. Nella lunga storia del Giappone ci sono stati molti scontri e battaglie durante i quali le donne, in particolare quelle appartenenti alla classe guerriera, erano educate a compiere ogni incarico. Si occupavano della gestione finanziaria ed economica della propria famiglia, ma in caso di necessità potevano anche fare ricorso alle armi. La mostra al Mao vi porterà alla scoperta di queste donne guerriere attraverso oggetti storici e artistici provenienti dalle collezioni del MAO, del Museo Stibbert di Firenze e da collezioni private. Nel percorso espositivo potrete ammirare armi originali, una corazza decorata di un’armatura di scuola Myochin (la più importante ed estesa stirpe di fabbri giapponesi per armature da samurai), dipinti su rotolo verticale, stampe di celebri artisti di ukiyo-e (una tipica stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno e fiorita in Giappone tra il XVII e il XX secolo), kimono, utensili e un elegante strumento musicale biwa settecentesco, simile ad un liuto. Il viaggio continuerà fino ai giorni nostri con video, riproduzioni di oggetti in 3D e una vasta collezione di oggetti rari e preziosi legati al mondo dei manga, degli anime e del cinema, media contemporanei che hanno raccolto l’eredità delle donne guerriere creando icone indelebili come Wonder Woman, Lady Oscar, Sailor Moon e la Principessa Leia di Star Wars. L’esposizione si conclude con 40 ritratti eseguiti da giovani artiste e artisti in omaggio

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