Donna Eliconia

Fuga dall’altare

La sposa è pur sempre una persona. In quante si sono ritrovate sul punto di fuggire come accadde nel famoso film di Garry Marshall, se scappi ti sposo? Di Eleonora Giovannini Forse oggi succede di meno, visto l’aumento delle convivenze rispetto al tradizionale matrimonio, ma quando capita sono guai, visti i costi elevati per il memorabile giorno. Costo matrimonio2019: prezzo minimo costo massimo Pranzo – cena di nozze 100 persone da 5.000 euro – 50/p 15.000 euro – 150/p Location da 1.500 euro a 5.000 euro Musica da 300 euro a 800-1.00 euro Bomboniere da 500 euro a 2.500 euro La tabella riportata indica una media dei costi non certo alla portata di tutti, anche per questa ragione le spose incerte finiscono con lo sposarsi lo stesso, evitando di arrecare dispiacere ai propri genitori. Per non deludere le aspettative di mamma e papà, si rischia in questo modo di compromettere l’intera esistenza e la sacrosanta felicità. Meglio fuggire nonostante le spese? Meglio ancora rifletterci a monte, se si è attratti dalla cerimonia più che dal consorte. L’amore è gran cosa, facile da confondere con la fantasia, perchè spesso ci si sposa per completarci o perchè l’amore sembra tale anche se non lo è. Dunque, se vi troverete sull’orlo del precipizio e non siete certi della scelta fatta, dimenticate la tabella dei costi e immedesimatevi più che potete nella protagonista Pretty Woman. A volte i film sono migliori della realtà.
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Donna InCanto: Carmen, la seduzione sfrontata e ribelle

Esotismo ed erotismo nella figura della zingara ribelle che da 144 anni accende le fantasie del pubblico del mondo. Di Alberto Piastrellini “Quand je vous aimerai? Ma foi, je ne sais pas. Peut-être jamais, peut-être demain. Mais pas aujourd’hui, c’est certain!” (Traduzione: “Quando vi amerò? In fede mia non so. Può essere, mai; può essere domani. Ma non oggi, è sicuro!”) L’entrata in scena di Carmen, a metà del primo atto dell’Opera omonima di George Bizet è qualcosa di sconvolgente nella sua sfrontata esuberanza giovanile e popolare al tempo stesso; sapientemente e teatralmente ritardata da due scene dove l’atmosfera accaldata del pomeriggio sivigliano si colora dell’attesa spasmodica di gruppi maschili diversi bramanti l’arrivo delle donne. Non già le figurine putibonde in guanti di pizzo e ombrellino o le ingenue contadinelle che affollano la piazza, buone, se mai, per metter su famiglia o per scimmiottare qualche conquista galante, ma le ruvide, provocanti, scosciate e sguaiate sigaraie la cui anima seduttrice e perversa è Carmen, sex symbol ante litteram che accende le fantasie borghesi con un portato di sensualità fisica e verbale amplificato da una partitura orchestrale accesa e violenta, evocatrice e ammaliatrice. Scopriamo insieme questo personaggio che dal 1875 costituisce un archetipo dell’opera lirica e della femminilità. Prima ancora che sulle scene, Carmen vede la luce nella novella omonima pubblicata nel 1845 da Prosper Mérimée: un torbido quadretto in quattro parti che adombra relazioni adulterine e crimini passionali nel contesto di una Spagna accesa dal fuoco dei sensi. Un soggetto di per sé già scandaloso che però, aveva tutte le caratteristiche – adeguatamente sfrondato delle parti più “forti” – per intrattenere il pubblico di famiglie del Théâtre national de l’Opéra-Comique di Parigi che, nel 1873 aveva commissionato a George Bizet l’incarico di trarne un’opera. Il musicista e i librettisti Henri Meilhac

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Incenso: il profumo della Terra che parla al Cielo

Un viaggio tra aromi, Paesi e culture scritto su un’esile filo di fumo Di Alberto Piastrellini Un sottile filo di fumo azzurrino sale verso il soffitto e spande intorno un aroma sensuale che sa d’Oriente e di magia. È l’incenso, prodotto di origine naturale che da sempre accompagna i momenti fondamentali della vita dall’Africa, all’Europa, dal vicino Oriente all’estremità dell’Asia intessendo un continuo dialogo tra religioni, riti, filosofie e semplice quotidianità. Un dono della Natura che, oltre alle note proprietà aromatiche per il quale è universalmente conosciuto, nasconde anche caratteristiche interessanti dal punto di vista della salute e del benessere. Cerchiamo di scoprirle insieme in un viaggio da Mille e Una Notte. Il nome incenso designa genericamente tutta una serie di oleoresine secrete da piante del genere Boswellia. La Boswellia sacra, tipica dell’Oman meridionale (Dhofar) produce a partire dai 10 anni di età la resina lattescente che, fatta stillare mediante incisioni del tronco e lasciata asciugare al sole forma dei cristalli dorati ed ambrati di incenso. La raccolta, per non stressare troppo la pianta, avviene nel periodo aprile-ottobre e si effettua per non più di quattro volte l’anno. L’incenso dell’Oman è storicamente il più noto e il più costoso data l’alta qualità delle sue caratteristiche. In Arabia, Yemen ed Oman, l’uso dell’incenso non è legato alle pratiche liturgiche, ma viene usato quotidianamente come purificante degli ambienti domestici, per allontanare gli insetti fastidiosi per profumare vestiti e capelli. Inoltre, la farmacopea tradizionale gli attribuisce proprietà interessanti nel combattere le affezioni dell’apparato respiratorio (espettorante, anticatarrale e antisettico) mentre il suo olio essenziale viene distillato per la preparazione di profumi a base oleosa e per rimedi della pelle (cicatrizzanti ed astringenti). Come semplice fonte di aroma naturale, il profumo dell’incenso induce un piacevole relax predisponendo la mente alla riflessione e alla meditazione (non

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Truccarsi in pubblico: un messaggio legato all’erotismo.

Ci si trucca spesso fuori casa, in macchina, nei bagni dei ristoranti, all’aperto, a scuola, in ufficio. Di Eleonora Gioovannini Un comportamento diffusissimo tra le donne, quello di truccarsi in pubblico, dovuto a circostanze ben precise che ora elenchiamo: 1 La fretta. Le donne hanno sempre mille cose da fare, perciò sono spesso costrette a truccarsi di corsa. Sul posto di lavoro, sul banco di scuola, in macchina. 2 Desiderio di perfezione. Il trucco può sempre scemare, il rossetto può svanire, la matita sbavare. Il bisogno di rinnovare il trucco è quasi ossessivo per tante donne, per questa ragione le sorprendiamo a limarsi le unghie, a rimettere lo smalto o con cipria alla mano. 3 Messaggio subliminare erotico. Le donne mettono il rossetto per attirare l’attenzione degli uomini, sfoggiando in questo modo tutta la loro sensualità attraverso un’azione di per sè banale, ma al contrario sconvolgente per l’occhio maschile che vi inciampa. Lo strofinio delle labbra, mirato alla distribuzione omogenea del rossetto, sembrerebbe rimandare inconsapevolmente ad una sotterranea azione seduttiva.
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Le donne sexy usano le mutande ascellari

Le indiscrezioni tra donne lasciano trapelare cose inaudite per le quali nessun uomo saprebbe crederci. Di Eleonora Giovannini Definite snob, altezzose, presuntuose, sono esattamente quelle che “se la tirano”, impeccabili nella scelta degli abiti e nel modo di truccarsi, di portare i capelli. Dalla decoltè alla calza velata, dalla gonna aderente al reggiseno da grido, dal rossetto audace al cappellino originale. Bella, attraente, indimenticabile nella sua scia di profumo è lei, la donna sfuggente, irraggiungibile, quasi temibile, il modello da imitare per le amiche, il sogno da conquistare per gli uomini. Eppure, inaspettatamente molto spesso sono proprio questo genere di donna che, forse spinte dal bisogno di stare comode o per contenere quella pancetta ben nasacosta, indossano mutande classiche, alte e di cotone. Insomma comode e ben lontane dall’immaginario maschile. Scoperte e oltraggiate? Chissà in quante smentirebbero questa rivelazione scomoda, impertinente e, senza obra di dubbio, meschina.
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Quando la bellezza diventa ossessione

Trucco e cosmetici per talune diventano una ragione di vita che sfiora la patologia Di Alberto Piastrellini Viviamo in un’epoca che ha fatto della bellezza fisica il fine ultimo dell’esistenza. La bellezza è l’obiettivo base da raggiungere per poi spiccare il volo sulle ali del successo; da quello semplicemente virtuale dei social a quello legato al lavoro e alla realizzazione di sé. Ma quando la ricerca estenuante e continua di perfezione diventa ossessione allora nascono i problemi e quello che un tempo era un innocente atto di vanità e di compiacimento si trasforma in un mostro capace di togliere energia, rubare tempo, causare depressione, impoverire le proprie tasche, sino alle estreme conseguenze che portano alla compulsiva ricerca di ritocchi e modifiche al proprio corpo anche a discapito della salute e dell’equilibrio psicofisico. Difficile stabilire una causa, ma certamente l’immagine dominante della donna nella comunicazione pubblicitaria, sempre più pervasiva e sganciata dai media tradizionali – avendo ormai conquistato le infinite opportunità della Rete – gioca un ruolo fondamentale sin dalla più tenera età, considerando la facilità di accesso ai vari device. Malgrado a parole, infatti, molte donne di ogni età tendono a deprecare ed irridere stereotipi ed immagini artefatte, nel quotidiano, per seguire un’idea trendy, finiscono per adottare quegli stessi comportamenti in termini di look, hair-style, colori e make-up. Ma dalla perfezione (artificiosa) di una foto alla realtà, ce ne corre, di qui la necessità, sempre più impellente e diffusa di ricorrere ad ulteriori accorgimenti cosmetici per nascondere piccole imperfezioni, esaltare forme, ristrutturare un’idea di volto, mascherare, sacrificando, infine, la propria identità sull’altare di una dea capricciosa e volitiva chiamata Moda. Produttori di cosmetici e accessori affini dedicati hanno mangiato la foglia da tempo intravedendo un business illimitato ed un target molto ampio per età e genere. I dati nel solo

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ATCs Artist Trading Cards

Piccole opere d’arte Di Carmela Marinucci ATCs piccole opere d’arte, così si possono definire questi cartoncini che misurano pressappoco come una carta da gioco. Acronimo di Artist Trading Cards, sono dei veri e propri capolavori, dove l’artista esprime la propria creatività. Per la loro realizzazione, possono essere utilizzate tecniche diverse e materiali differenti, l’unico vincolo sono le misure che devono essere rigorosamente di 8,9 mm x 6,4 mm. Per crearle è semplice, basta tagliare il cartoncino o il materiale scelto e decorarlo. Le tecniche sono diverse, si può spaziare dall’acrilico all’acquarello, dal disegno al collage o utilizzare dei ritagli di carta per scrap o ritagli di giornale. Naturalmente non ci si ferma al semplice utilizzo di carte o colori, ecco che vengono in nostro aiuto anche nastri, pizzi, stickers, washitape, timbri creativi e tutto quello che ci permette di abbellire la nostra ATCs, mentre tutto il materiale utilizzato deve essere concentrato nelle misure stabilite. Queste miniature, sono create in serie, hanno un titolo, sono firmate sul retro dall’autore che le ha realizzate e non possono essere vendute, bensì scambiate solo con altri artisti, in appositi gruppi presenti in rete dove è necessario iscriversi. Ogni ATCs rappresenta la personalità e la creatività dell’autore e permette a tutti coloro che partecipano a questo “gioco” di conoscersi, di scambiarsi idee e consigli, ma soprattutto di condividere questo fantastico hobby.
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Saldi invernali 2019: i consigli per non sbagliare gli acquisti

L’arrivo del nuovo anno significa solo una cosa: è tempo di saldi! Ma se da una parte non vediamo l’ora di rifare il guardaroba, dall’altra è bene sapere cosa acquistare e come riconoscere le vere occasioni. Di Annarita Felcini La stagione dei saldi invernali 2019 è iniziata ufficialmente sabato 5 gennaio nella maggior parte delle Regioni italiane (in Basilicata il 2). Il periodo delle offerte e dei ribassi continuerà fino a marzo inoltrato, mentre in Campania durerà fino ad aprile. Abbiamo quindi circa tre mesi a disposizione ma, attenzione, le scelte vanno calibrate senza farsi prendere da inutili entusiasmi. Più di cosa comprare, infatti, conta come fare gli acquisti. Ecco allora per voi alcuni preziosi consigli da tenere sempre a mente prima di fare shopping per compere lungimiranti, e per non perdersi tra le tante offerte e le mille tentazioni che possono togliere tempo e denaro. Fate shopping da sole Contrariamente a quanto si possa immaginare, durante i saldi è meglio andare da sole a fare acquisti. Lasciate a casa amiche, madri, figlie e ancor più compagni o mariti. Il motivo è presto detto: nel caos dei ribassi, ci si muove con più agilità quando non si deve aspettare nessuno. Può sembrare un po’ egoistico, però funziona. Comprate un capo di moda “unico” Investite su un abito, una borsa o un paio di scarpe figlie della moda del momento quando questi pezzi sono “unici” e quindi sono destinati a durare nel tempo. Nell’armadio di una donna, infatti, non devono esserci solo articoli classici (sarebbe troppo noioso!), ma anche vestiti e accessori che danno carattere e stile proprio grazie alla loro unicità. Qualche esempio di pezzi unici? Le borse decorate, gli stivali glitter che hanno illuminato tanti red carpet, un abito plissé o con le piume, ma anche le paillettes che,

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Cosa c’è nella borsetta di una donna

La borsa di una donna, innegabile, è come il pozzo di San Patrizio, colma di tutte le cose più impensate. Di Eleonora Giovannini Il fondo delle borse sembra non finire mai, specialmente se alla mano smaltata interessa afferrare al volo qualcosa di urgente. Gli uomini non osano aprirle, hanno quasi timore di farlo, anche perchè spesso qualcosa si rovescia, senza contare che appena le aprono, precipitano nella totale confusione. Cosa c’è nella borsetta di una donna? Iniziamo dagli oggetti più comuni. Il portafogli, di solito grande, le chiavi, quelle della macchina, dell’ufficio, della cantina e del garage, quelle di casa e forse quelle della mamma anziana. Da non dimenticare anche gli occhiali da sole o da vista, il porta occhiali e lo spry per pulirli. Immancabili sono anche i fazzolettini, non solo da naso, ma pure quelli umidificati, talvolta le salviettine struccanti. E, a proposito di trucco, una parte della borsa si offre generosa a trousse di varie misure. Già, perchè le stesse trousse sono di per sè delle sottoborse a loro volta strapiene di tutti i generi di cosmetici. Ci sono inoltre gli oggetti stagionali: la sciarpa o il foulard in inverno, il costume in estate e il mini phon. Vogliamo parlare poi dei documenti? Bollette pagate da due mesi spiattellate sul fondo, scontrini della spesa, penne biro sparse e, nei casi più disperati, senza cappuccio. Nelle borsette delle donne c’è spazio anche per il cellulare, per il tablet e per una rivista, nonchè per l’agenda. Ci sono in fine le cianfrusaglie, ovvero tutti quegli oggetti minuscoli che non hanno dimora fissa, come le monete del carrello della spesa, l’accendino, gli elastici per capelli, lo specchietto per il controllo trucco, il campioncino del profumo, il carica cellulare, l’assorbente di riserva e le calze velate di ricambio. Un mondo inesplorabile,

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